Giappone non sospende gli aiuti alla Birmania
28 Settembre 2007
di redazione
Il Giappone chiede chiarimenti alle autorità birmane sulle
circostanze che hanno causato la morte del fotoreporter nipponico, Kenji Nagai,
ucciso ieri durante la repressione militare delle proteste a Rangoon. Tokyo ha
comunque deciso di non sospendere gli aiuti umanitari al Paese.
Kenji Nagai, 50 anni, è morto insieme ad altre otto persone,
quando i militari hanno iniziato a sparare contro la folla, scesa in piazza per
il decimo giorno consecutivo contro la giunta militare al potere.
Secondo alcuni funzionari, il reporter sarebbe stato colpito
al petto, ma altri sostengono invece che si è trattato di un proiettile
vagante.
“Offriamo le nostre preghiere e condoglianze – ha detto il
Segretario di gabinetto Nobutaka Machimura – credo che la cosa più importante
al momento sia quella di avere un quadro completo di quanto accaduto”.
Machimura ha inoltre aggiunto che Tokyo terrà sotto stretto controllo la
situazione, ma “non stiamo pensando di sospendere gli aiuti”.