Giappone: sulla stampa spunta Yuriko Koike, prima donna premier?
03 Settembre 2008
di redazione
Non è la candidata numero uno, ma è fra i nomi che circolano sui giornali da lunedì, quando il primo ministro del Giappone Yasuo Fukuda ha annunciato le sue dimissioni per far posto a qualcuno che meglio possa superare l’opposizione del Senato verso le riforme. Lei si chiama Yuriko Koike, 56 anni, ex presentatrice tv, oggi ministro. Se presentasse la sua candidatura di qui al 10 settembre, potrebbe diventare la prima donna alla guida del governo; purché sia eletta presidente del partito liberal democratico, quando i 528 responsabili si esprimeranno il 22 settembre.
La gara è aperta da lunedì sera quando Fukuda a sorpresa ha gettato la spugna. Il primo contendente in lizza è subito parso il segretario generale dei liberal democratici, Taro Aso, ex ministro degli Affari esteri. Aso però si è candidato alla presidenza del partito (e quindi alla premiership) tre volte dal 2001 ed è sempre uscito sconfitto.
E sia la stampa giapponese che fonti interne al partito conservatore citano con insistenza il nome di Yuriko Koike. Lei si schermisce ma non nega: "Voglio valutare di cosa abbiamo bisogno collettivamente in Giappone più che la mia situazione personale. Discuto con varie persone: non si vince da soli la partita".
In altri termini cerca alleanze nella complessa realtà del partito Liberal Democratico, al potere quasi senza interruzione dal 1955. Difficile leggere i segnali: il capo della corrente interna più potente, Nobutaka Machimura, auspica una "competizione aperta".
Laureata all’università del Cairo, Koike parla inglese ed arabo. Ha mosso i primi passi politici sotto l’ala dell’ex premier Junichiro Koizumi (2001-2006), come ministro dell’Ambiente. E’ stata consigliera per la sicurezza nazionale nel governo di Shinzo Abe, nel 2006. Fino al 2007, data delle dimissioni di Abe, è stata ministro della Difesa. Sarebbe un premier liberista, riformista e favorevole al libero scambio e alla riduzione del colossale debito pubblico giapponese (Aso, meno liberista, dichiara ‘accettabile’ il debito pubblico se serve a migliorare lo standard di vita dei cittadini).
Secondo il quotidiano Asahi, 23 su 47 delle sezioni locali del partito avrebbero già deciso di votare per Taro Aso che è sostenuto anche dal Nuovo Komeito, partito alleato del Pdl al governo. E secondo un sondaggio dell’agenzia Kyodo ben il 35% dei giapponesi preferirebbero Taro Aso mentre il 9% si esprime per Koike. La signora sarebbe una scommessa per un paese tradizionalista che conta – cifra paragonabile a quella italiana – appena il 12% di donne in parlamento.
fonte: APCOM