Giustizia, riforma procede. Cambia processo civile e chi sbaglia paga
20 Agosto 2014
di redazione
Il ministro Orlando e le forze della maggioranza, Pd, Ncd, Scelta civica e popolari, escono soddisfatti dal primo round di incontri sulla riforma della giustizia (toccherà poi alle opposizioni, in primis Forza Italia). C’è condivisione sul tema dei tempi giusti e certi per la giustizia civile, al primo posto in un Tweet delle scorse ore di Matteo Renzi. Si discuterà ancora di prescrizione e intercettazioni e della riforma del Csm. "La maggioranza ne esce rafforzata" dice il viceministro della Giustizia Enrico Costa, del Nuovo Centrodestra. Va sottolineato in particolare il via libera definitivo alla responsabilità civile delle toghe. Chi sbaglia, paga. "Per dolo, colpa grave e negligenza inescusabile". I cittadini vittime della malagiustizia potranno rifarsi sullo Stato che a sua volta, se la colpa verrà provata, potrà trattenere fino alla metà dello stipendio del magistrato. L’idea, sul punto, è di procedere con un decreto. L’obiettivo una giustizia per la cui ingiusta amministrazione il responsabile, come chiunque altro in questo Paese sbagli, sia chiamato a pagare; con tutte le cautele dovute alla particolarità della funzione giudiziaria ma senza più una disparità di trattamento ingiustificata e ingiustificabile agli occhi dei cittadini.