“Gli elettori hanno premiato il progetto del Pdl e la forza del governo”
10 Giugno 2009
Ha già pronta la valigia per Strasburgo. Dentro ci sono oltre centoventimila preferenze raccolte nella Circoscrizione meridionale. Erminia Mazzoni, ex vicesegretario nazionale dell’Udc, è la terza donna più votata tra le candidate del Pdl all’europarlamento.
Onorevole Mazzoni se l’aspettava un risultato del genere?
Per me è un traguardo importantissimo. Non avevo immaginato un numero di consensi così elevato attorno al mio impegno politico, anche se la partecipazione della gente che ho sentito attorno a questa candidatura faceva presupporre qualcosa di più rispetto ai classici conti numerici che si fanno in campagna elettorale. E’ stato un risultato eccezionale che è andato ben oltre le aspettative e che dimostra due cose.
Quali?
Da un lato che esiste la selezione della classe dirigente; dall’altro che i cittadini iniziano a riconoscersi in maniera libera nell’espressione di candidature del partito.
Una campagna elettorale in una circoscrizione che comprende ben sei regioni. Le ha girate tutte?
Assolutamente sì, l’assunzione di un impegno con gli elettori è una cosa seria. E’ stata una campagna entusiasmante, ho percorso tutte e sei le regioni e ho ottenuto il grandissimo risultato di vedere costituire attorno a me una squadra che ha puntato sul significato politico di questo mio impegno più che sull’elezione in sé. E questa rete ha funzionato, come dimostrano i consensi ottenuti.
Adesso come intende spendere il suo impegno politico?
Il primo impegno è rispettare gli oltre 120mila patti stipulati con i singoli elettori e chiaramente far rispettare dal partito il messaggio di partecipazione forte che viene dal basso, dalla base. Un partito che ha dimostrato con questo voto di voler essere protagonista; quindi sento su di me l’impegno di dare questo spazio di protagonismo ai cittadini e al Popolo delle Libertà.
Come legge il voto europeo e amministrativo?
E’ la conferma della positività dell’operato del Pdl come forza di governo. Elemento che ricavo soprattutto dal dato delle amministrative: è una vittoria indiscutibile che non viene assolutamente oscurata dai tentativi di sminuirla operati da Franceschini. Sul piano europeo, l’Italia è uno dei pochi paesi nel quale il partito di governo è uscito vincitore dalla tornata elettorale.
Cosa risponde a chi sostiene che la minor affluenza alle urne nel sud, alla fine, avrebbe penalizzato il trend complessivo del Pdl alle europee?
Parlo coi dati alla mano. La Circoscrizione sud ha avuto la percentuale più alta di votanti e questo credo sia la risposta più efficace alle sterili polemiche aperte in questa campagna elettorale sulla scarsa attenzione del governo nei confronti del Mezzogiorno. E’ chiaro che per quanto mi riguarda questo rappresenta un punto di partenza, perché ad una risposta elettorale di questa portata il governo non può far mancare una risposta ancora più forte in termini di impegno per il Sud.
Cosa c’è da fare per il Sud e cosa farà lei da Strasburgo?
Ci sono da affrontare le criticità irrisolte da anni e dare un segnale che intendiamo superarle ed eliminarle. Senza dubbio i temi portanti sono quelli della sicurezza e del lavoro che collegherei anche allo sviluppo di una politica più incisiva di potenziamento per le piccole e medie imprese che oggi sono ancora costrette a chiudere i battenti o a emigrare in realtà più vantaggiose sotto il profilo fiscale e della regolamentazione del lavoro. Aggiungerei poi le infrastrutture, materiali e immateriali, che rappresentano una delle sfide più importanti per rendere il Mezzogiorno più competitivo. Una questione che a mio avviso dovrebbe essere affrontata dall’Europa rivedendo anche tutta la pianificazione fatta sui grandi corridoi che attraversano il nostro paese.
La sfida alle amministrative si sposta ora sui ballottaggi. Berlusconi ha aperto a possibili intese con l’Udc, specie al Sud. Lei cosa ne pensa?
La considero una posizione naturale. Io mi ritrovo nelle file del Pdl proprio perché ho ritenuto naturale proseguire un percorso politico dentro l’area di centrodestra. Non posso che pensare la stessa cosa da parte dell’Udc. Credo che l’apertura del presidente Berlusconi sia un atto di responsabilità importante; mi auguro che l’Udc riesca ad apprezzare l’importanza di questo gesto e a rivedere la propria posizione in tutti quei comuni e province dove ha deciso di schierarsi con la sinistra, in maniera contraddittoria sul piano politico più complessivo.
E’ vero che Casini le ha telefonato per complimentarsi del suo risultato elettorale e il premier no?
La politica non si fa al telefono. Non mi aspetto né mi aspettavo telefonate da nessuno. Sul fatto evidenziato inopportunamente dalla stampa, chiarisco che a margine della conferenza stampa nella quale ho trattato ben altri argomenti, mi è stata rivolta una domanda da un giornalista sul se mi avesse chiamato Casini dopo l’esito elettorale. Ho risposto che da parte di Casini non c’era alcuna motivazione politica per complimentarsi di un risultato che appartiene al Popolo della Libertà e al suo leader, il presidente Berlusconi.