Governo. Berlusconi: “Con elezioni anticipate rischi imprevedibili”

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Governo. Berlusconi: “Con elezioni anticipate rischi imprevedibili”

31 Dicembre 2010

"Crediamo che l’Italia abbia bisogno di tutto fuorchè di elezioni anticipate, elezioni che ci esporrebbero a rischi imprevedibili". È quanto ha affermato al ‘Tg5’, intervenendo per gli auguri di Capodanno, il premier Silvio Berlusconi. "E proprio per questo – ha sottolineato – il nostro Parlamento per ben due volte nello spazio di due mesi ha votato la fiducia a favore del governo respingendo una mozione di sfiducia che la sinistra incautamente aveva presentato".

"L’Italia ha bisogno stabilità di governo e di un confronto più sereno e rispettoso tra le forze politiche e di maggiore coesione sociale e fiducia nel futuro", ha affermato il premier, che ha proseguito "Non vedo perchè non si possa trovare un accordo tra maggioranza e opposizione" rispetto ad alcuni punti su cui c’è già un’intesa: "il rafforzamento del potere esecutivo, il superamento del bicameralismo perfetto e la riduzione dei numero dei parlamentari su cui da tempo c’è una convergenza". Berlusconi ha inoltre sottolineato: "Ce la possiamo fare soprattutto se sapremo mettere da parte le polemiche inutili e riusciremo così a realizzare quelle riforme che sono necessarie per il nostro futuro". "Sono certo che in Parlamento si creeranno le condizioni per consentire di portare a termine il nostro programma", ha concluso.

"So bene che sono tante le preoccupazioni che in questo momento assillano le famiglie. La crisi internazionale non ha risparmiato il nostro Paese anche se grazie alle scelte compiute dal nostro governo gli effetti sono stati meno gravi e dolorosi di quelli che hanno colpito tutte le altre nazioni" ha quindi spiegato il premier, che hai aggiunto "dal mondo dell’industria alla chiesa cattolica, ci chiedono di fare ogni sforzo per scongiurare le elezioni e per consentire al governo, che ha ricevuto direttamente dagli italiani il mandato di governare, di proseguire il proprio lavoro".

Infine, ha concluso il premier "la vicenda Fiat dimostra che se si mette la collaborazione tra imprenditori e lavoratori al posto del conflitto sociale e politico si possono mantenere le fabbriche in Italia e aumentare i salari e le retribuzioni dei lavoratori".