Governo. Caldoro difende la Cafagna: “Trattata da straniera in patria”

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Governo. Caldoro difende la Cafagna: “Trattata da straniera in patria”

21 Novembre 2010

Stefano Caldoro difende il ministro Mara Carfagna, dopo l’annuncio di quest’ultima che dopo la fiducia al Governo intende lasciare il Pdl, il suo posto di ministro e il seggio alla Camera. “E’ una persona leale”, commenta il presidente Pdl della Regione Campania in una intervista al Corriere della Sera, che “è stata ingiustamente trattata come straniera in patria dal gruppo dirigente locale”.

Il governatore parla di “gelosie” fra dirigenti, ma prende le distanze dalle accuse della Carfagna sulla ‘guerra per bande nel partito’: “Forse può essere vero dal punto di vista organizzativo, ma nella vicenda dei rifiuti, no, non l’ho percepito”. Poi lascia una porta aperta all’ex alleata: come candidata sindaco di Napoli “sarebbe la migliore scelta. Ha tantissimi voti. E ha tutte le carte per essere vincente”.

“A questo punto – precisa tuttavia Caldoro – credo che solo Berlusconi possa risolvere la questione: deve intervenire. Ma facciamo tutti attenzione a non abusare della sua pazienza”.

In un’intervista alla Stampa, il Governatore sottolinea che ”Mara ha ragione, le sue preoccupazioni non vanno fatte cadere”. Per Caldoro, la Carfagna ”è una risorsa, una persona capace e leale”, che potrebbe essere un ”ottimo sindaco di Napoli”, ma che ”paga” proprio il suo ”forte consenso personale”, visto che in Campania ha raccolto ”70mila voti di preferenza”. Per Caldoro, insomma, la lealtà di Carfagna ”è fuori discussione”, ma ha ragione quando dice che ”occorre una nuova classe dirigente”.

Il ”rinnovamento nel partito non è più rinviabile”, incalza intervistato anche da Repubblica, ”serve una nuova stagione” senza Nicola Cosentino. ”Mara – aggiunge Caldoro – è schietta e dice le cose in faccia”. Ma ”non sempre paga questo atteggiamento in politica. Per il Governatore, che assicura di non aver mai ricevuto pressioni dal gruppo dirigente, ”sbaglia chi gioca a polemizzare sull’amicizia” tra la ministra e il capogruppo Fli alla Camera, Italo Bocchino: ”Non credo che in questa vicenda sia stata minimamente condizionata da lui. Giocare sui retroscena è un modo orrendo di fare politica”.