Governo. Fini: “Basta muri, serve confronto tra le parti”

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Governo. Fini: “Basta muri, serve confronto tra le parti”

04 Settembre 2010

La prima uscita pubblica di Gianfranco Fini dopo il silenzio della pausa estiva è avvenuta alla festa dell’Api di Francesco Rutelli. Il presidente della Camera è stato accolto da applausi in una platea gremita ma all’inizio del suo intervento c’è stata anche qualche contestazione isolata: sono apparsi e subito scomparsi i cartelli "Fini sei come Di Pietro" e "Fini traditore". Nonostante ciò l’intervento dal palco è stato applaudito ben 6 volte nonostante la platea fosse sostanzialmente di militanti di centrosinistra.

"Sulle grandi questioni, come la cittadinanza, la rielaborazione del Welfare o una ridefinizione della rappresentanza, Futuro e Libertà non mancherà di confrontarsi responsabilmente con le altre forze politiche". È l’impegno che Gianfranco Fini ha preso, non come presidente della Camera ma come leader di Fli, nel suo intervento alla festa di Api.

Ci sono "questioni su cui è necessario un lavoro di confronto per individuare ciò che può unire, perché troppo spesso si fa a gara a cercare ciò che divide e spesso i muri vengono alzati volutamente per rendere impossibile le soluzioni", ha detto Fini spiegando che "questo è un impegno che prendo non come presidente della Camera, ma a nome di quegli amici che intendono in un certo modo il centrodestra in Italia".

Secondo il presidente della Camera "è da due decenni che si parla di riforme e poi non si realizza nulla e questo perché le forme della democrazia dal XXI° Secolo sono una grande sfida che non si combatte in nome di una parte ma ci vuole l’impegno di tutti o si rischia di perderla a prescindere".

Per Fini la politica "è altro dalla propaganda, è il tentativo di superare le contraddizioni", perché "se prevale la propaganda, se ci si arrabbatta, diventa naturale che anche l’impegno alto e nobile finisce per essere minoritario, mentre invece è essenziale". Poi ha spiegato che "avere una concezione al di là del confronto è l’unico antidoto per fermare la corsa» verso un allontanamento della società dalla politica".

"Ci sono dei momenti nei quali bisogna guardarsi dentro e dire che è arrivato il momento di fare ciò che si ritiene giusto anche se non è conveniente". "La storia – conclude Fini – è piena di sogni non realizzati ma la mission di Api è di non adeguarsi al presente ma predisporre un futuro migliore un orizzonte un pò più largo della politica". Una volta individuata la sfida, è la tesi di Fini, "bisogna affrontarla e il futuro dipende dalla capacità di vincere le sfide".