Governo. Libero e La Padania duri con Fini, per Il Secolo “siamo al Rubicone”
06 Novembre 2010
di redazione
"La trappola di Fini". Tra i giornali di area di centrodestra, Libero è il più deciso nel mettere in guardia Silvio Berlusconi da una eventuale nuova intesa con Gianfranco Fini.
Nel giorno dell’apertura della convention di Fli a Perugia, il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro apre con un consiglio al premier firmato da Giampaolo Pansa: "Gianfranco è un buon tattico, ma non ha mai avuto lungimiranza politica e la rottura con Berlusconi non lo porterà da nessuna parte. Per questo il premier deve rischiare e andare subito alle urne".
Anche La Padania ha pochi dubbi: "La politica finiana dei due forni è al bivio. Berlusconi si faccia guidare da Bossi", sollecita il quotidiano del Carroccio che, in un editoriale all’interno, non usa metafore: "Le puttane con le loro bugie turbano la politica solo per avere una pubblicità gratuita e alzare il prezzo delle marchette. Ma la politica è una roba assai seria e se non si cambia registro, il Paese finisce nel marasma globale".
Per La Padania "ci sono solo due strade da percorrere, o quella indicata da Bossi, subito il federalismo e poi il voto, o quella proposta da Belpietro, Casini al posto di Fini", ma "l’Udc è sempre fatta dai Casini, dai Cesa, dai Tabacci, il lupo perde il pelo ma non il vizio".
Il Giornale evidenzia le spaccature all’interno di Fli: "La terribile vigilia di Gianfry, tra i futuristi volano gli stracci", si legge all’interno: "Fini ascolta i suoi ma invece di avere indicazioni si ritrova più confuso".
Una linea condivisa anche da Il Tempo: "Fini sembra Veltroni, parla per far contenti tutti e decide di non decidere", scrive il quotidiano. Il secolo si affida al direttore Flavia Perina: "Pdl e Lega dovranno farsene una ragione: il gioco da lunedì sarà a carte scoperte perché Futuro e libertà avrà assunto responsabilità diverse verso il Paese". Spiega poi la Perina: "Dire, come si dirà oggi, che lavoriamo e chiediamo adesioni per l’Italia che cancelli le cricche, comporterà necessariamente delle conseguenze nell’azione politica quotidiana e una sostanziale ‘rupture’ con la logica della riduzione del danno che ha guidato finora i comportamenti di Futuro e Libertà. Quando si chiede a una platea vasta come l’intero Paese di entrare in un progetto, si è consapevoli di varcare un Rubicone".
Anche i giornali di area di centrosinistra si occupano delle vicende del centrodestra. Per Il riformista, a proposito delle decisioni di Perugia, "vincono i falchi sei a tre". Scrive il quotidiano: "Nella war room si studiano tre formule: l’appoggio esterno, richiesta di dimissioni e Berlusconi bis, un rilancio del programma ‘da prendere o lasciare’". Europa parla della convention di Fli in prima pagina: "Domani a Perugia non potrà non scoccare una scintilla in grado di accendere una miccia politica (quella che conduce all’esplosione del governo)". Per il giornale del Partito Democratico "Gianfranco Fini dovrebbe avvertire il dovere e anche la convenienza di accelerare: la storia non ripassa davanti". L’unità è sicura: "Fini prepara lo strappo finale, ‘basta con la lealtà a prescindere’".