Governo. Schifani: “Con tempi certi ci sarebbero meno decreti”
07 Ottobre 2008
di redazione
I tempi del governo e quelli del Parlamento. Il frequente ricorso allo strumento del decreto "costituisce una prassi da parte di tutti" gli esecutivi, e questo proprio a causa del lento iter legislativo". Così afferma in una intervista al Messaggero il presidente del senato, Renato Schifani. "Ma è chiaro che in previsione di modifiche regolamentari che snellissero tempi e procedure del lavoro parlamentare la richiesta di più decreti verrebbe, ne sono sicuro, molto ridimensionata".
Se un governo, con nuovi regolamenti di Camera e Senato, "avesse la sicurezza di tempi certi per la pronuncia sulle proprie proposte non avrebbe nessun interesse a passare attraverso la rigorosa verifica dell’esame sui presupposti di necessità e urgenza – continua Schifani – Esame che, ricordiamolo, vede ormai in campo anche la Corte costituzionale. Con un quadro siffatto, verrebbe anche spezzato il legame, certamente non opportuno, che spesso unisce decreti legge e voto di fiducia e che riduce in modo assai forte la possibilità di intervento delle aule di palazzo Madama e di Montecitorio. Insomma, l’equazione giusta è tempi certi, meno decreti".
Rispetto al clima di scontro tra Pdl e Pd, Schifani spiega: "Questa emergenza democratica non la ravviso. Certamente non in Parlamento. Che funziona, grazie anche all’atteggiamento dell’opposizione che non ha assunto metodi ostruzionistici. Vengono garantiti spazi a tutti, le Commissioni lavorano a pieno regime – poi sottolinea il presidente del Senato – Non respiro questo clima. In Italia è garantita la libertà di comunicazione, di espressione e di critica anche aspra".
fonte: APCOM