Haiti. Bertolaso: “Troppi show davanti alle telecamere. Situazione patetica”
24 Gennaio 2010
di redazione
Per quanto riguarda i soccorsi per le popolazioni di Haiti dopo il terremoto, "girando per il territorio" si coglie una "situazione patetica che si sarebbe, quindi, potuta gestire molto meglio. E invece di essere la prima volta che il mondo si mobilita e funziona bene, speriamo che sia stata l’ultima che il mondo funziona in questo modo". Lo ha detto il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, rispondendo alle domande di Lucia Annunziata nel corso di un collegamento con la trasmissione "In mezz’ora" su Raitre.
La grande "ed encomiabile" macchina dei soccorsi americana non sta ottenendo i risultati sperati perché ci sono "troppe stellette". Lo ha detto Guido Bertolaso, da Port-au-Prince, commentando i risultati degli aiuti americani nell’isola caraibica, nel corso della trasmissione "In mezz’ora" di Lucia Annunziata. "Sono aiuti – ha spiegato – encomiabili, uno sforzo impressionante che però non porta a quei risultati che invece si sarebbe potuto avere se ci fosse stata una voglia, una capacità anche di coordinamento e di leadership. Gli americani non possono che avere la leadership di questa emergenza, ma hanno bisogno di un ‘Obama dell’emergenza’, che evidentemente non sono riusciti a trovare".
Per il responsabile della Protezione Civile italiana, "troppo spesso, una volta arrivati sul luogo di un disastro, si pensa subito a mettere un grande manifesto con lo stemma della propria organizzazione, a fare bella figura davanti alle telecamere, piuttosto che mettersi a lavorare per portare soccorso a chi ha bisogno".
Secondo Bertolaso "se non si riuscirà a dare prima possibile delle risposte concrete, la rabbia della gente di Haiti potrebbe esplodere perché credo che la popolazione ha già superato da molto la soglia della sopportazione". "Credevo – ha aggiunto – che la situazione sarebbe precipitata molto più rapidamente. Devo dare atto a questa popolazione di essere molto dignitosa, molto paziente, molto tranquilla. Si vede che ne hanno viste talmente tante che, a questo punto, sopportano qualsiasi cosa".
"Serve sicuramente avere una linea di comando, così come serve un "maggiore impegno sulle cose da fare", che siano espressione dell’Onu", continua Bertolaso dando un parere sulla opportunità della creazione di una struttura internazionale capace di agire con tempestività ed efficacia sugli scenari delle grandi calamità per razionalizzare la macchina degli aiuti. Ma il Capo della Protezione Civile nega ogni possibilità di guidare una struttura dell’Onu chiamata a intervenire in caso di grandi calamità naturali: "Non se ne parla nemmeno. Sono una persona abituata ad andare contro corrente – ha concluso seccamente Bertolaso -. Dentro le Nazioni Unite bisogna essere molto conformisti. Bisognerebbeche ci sia qualcuno conformista, ma capace comunque di gestire l’emergenza".