Haiti. Contattati 100 italiani. Ma ne manca all’appello ancora qualche decina

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Haiti. Contattati 100 italiani. Ma ne manca all’appello ancora qualche decina

14 Gennaio 2010

È salito a circa un centinaio il numero degli italiani ad Haiti "contattati direttamente o indirettamente e che sarebbero in salvo". A riferire il dato è stato il capo dell’Unità di crisi della Farnesina, Fabrizio Romano, precisando che "in alcuni casi sono state persone terze che ci hanno assicurato che i connazionali contattati si erano fatti vivi con loro".

In una conferenza stampa alla Farnesina, tornando a definire la situazione sull’isola "estremamente caotica, con strade praticabili con molte difficoltà, soprattutto all’interno della capitale", Romano ha reso noto che al funzionario dell’Unità di crisi arrivato ad Haiti sono state date istruzioni "di recarsi nei due hotel della città dove si sarebbero concentrati gli stranieri".

Secondo il responsabile dell’Unità di crisi, "il funzionario ha potuto appurare che stanno estraendo decine di morti, feriti e anche persone illese e che sotto le macerie del Montana potrebbero esserci ancora molte persone". Lo stesso funzionario, ha detto Romano, effettuerà anche "sopralluoghi presso l’ospedale argentino dove vengono portati i feriti e presso la missione militare dell’Onu, dove invece vengono portati i morti". Il capo dell’Unità di crisi ha poi voluto precisare ancora una volta che la cifra di 191 italiani presenti sull’isola è "un dato di riferimento teorico".

"Grazie all’appello lanciato questa mattina abbiamo avuto segnalazioni di altre persone che a noi prima non risultavano – ha spiegato Romano – si tratta di qualche decina di persone in più, alle quali spero corrisponda qualche persona in meno rispetto a quelle che si erano registrate all’anagrafe consolare e che potrebbero aver lasciato il Paese prima del terremoto di due giorni fa".