I girotondi di Marini servono solo a logorare Berlusconi

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I girotondi di Marini servono solo a logorare Berlusconi

I girotondi di Marini servono solo a logorare Berlusconi

01 Febbraio 2008

La passerella di politici, sindacalisti, referendari, consumatori,
esperti e nomenclature varie, messa in scena da Franco Marini tra i
velluti e le specchiere Senato ha un ché di surreale ma anche di
insidioso.

Tutti si incontrano, discutono, si consultano,
dichiarano dal podio griffato della Camera Alta avendo però l’esatta
percezione dell’inutilità della messa in scena. E’ un ammissione di
fatto, condivisa dallo stesso Marini che si può sintetizzare in questo
modo: “Senza Berlusconi non si va da nessuna parte”. Hai voglia dunque
a consultare l’esimio prof. Guzzetta, o il Movimento politico dei
cittadini (?), l’Unione democratica dei consumatori (??) o l’illustre
senatore Fuda del movimento democratico meridionale. E’ tutto tempo
perso, sacrificato a un rito polveroso e insensato. Questo, almeno, è
quello che pensano tutti i cittadini senzienti di questo paese.

In
realtà lo scopo di questo girotondo istituzionalizzato va oltre il
semplice intento dilatorio. Si tratta di una potente iniziativa di
comunicazione (a spese delle istituzioni) destinata a dare i suoi
frutti in campagna elettorale.
 Il riconoscere a Berlusconi il
diritto all’ultima e definitiva parola sull’esito della crisi non è
infatti un segno di rispetto per il suo ruolo di capo dell