I punti del piano d’azione del governo regionale per far fronte alla crisi
16 Dicembre 2011
In un momento di crisi economica come quello attuale, la Regione Molise ha scelto di seguire la strada della responsabilità e della sobrietà. Lo ha annunciato il governatore Michele Iorio che ha invocato un nuovo patto sociale, economico e politico per il territorio. È questa la base del suo programma di governo illustrato punto per punto in aula durante l’ultima seduta del Consiglio regionale.
Anche in Molise c’è la consapevolezza che l’Italia è nel pieno della crisi, che le difficoltà economiche sono forti e i sacrifici per far quadrare i conti aumentano. Ed è stato lo stesso Iorio a sottolineare come la decima legislatura regionale sia iniziata proprio nella congiuntura di crisi economica nazionale ed internazionale, con i profondi squilibri dei mercati finanziari e la conseguente contrazione di beni e servizi. Uno scenario che anche a livello locale ha fatto registrare effetti negativi nel tessuto sociale, lasciando spazio a nuove emergenze. L’intero mondo politico regionale è preoccupato per gli sviluppi futuri e anche per il 2012 gli indicatori economici non preannunciano nulla di buono. Sebbene la situazione generale sia così difficile, Iorio ha evidenziato come molti dati attribuiscano al Molise condizioni migliori rispetto alle aree considerate più deboli del Paese. Ma lo stesso governatore sa che si tratta di un giudizio relativo e che certamente non può né accontentare, né soddisfare.
Quali sono, dunque, i settori su cui intervenire in Molise? Il programma del governatore prevede una serie di emergenze da affrontare e risolvere nei prossimi cinque anni. Al primo posto Iorio ha inserito i giovani e il lavoro. Come nel resto del Paese, la società molisana invecchia e i giovani contano sempre meno, sia dal punto di vista demografico che sociale, economico e politico. Offrire loro, dunque, delle opportunità in grado di garantire una prospettiva dignitosa di lavoro e di vita è una delle priorità su cui la Regione si dice pronta a investire energie e risorse. Dal punto di vista del lavoro, le ultime statistiche parlano di “impatto della crisi più contenuto” sul territorio rispetto a quello effettivamente percepito dai cittadini molisani. Ma il presidente della Regione è più cauto e sottolinea, piuttosto, come il problema sia molto serio: “La semioccupazione, i cassaintegrati, gli ‘scoraggiati’, il ricorso al precariato – ha detto – danno contezza dell’onda lunga della crisi che ancora dovrà sviluppare i suoi effetti” .Gli sforzi in questo settore punteranno a realizzare politiche integrate del lavoro, della formazione e dell’educazione. Vuole realizzare, in particolare, una rete di servizi per incrociare domanda e offerta e Iorio auspica anche che “entrino in campo le azioni condivise, inserite nell’Accordo Eurosud stipulato tra le otto regioni del Mezzogiorno, a cominciare dal credito d’imposta per l’occupazione”. La parola d’ordine è “ottimizzare” gli sforzi con interventi diretti su occupazione e ‘autoimpresa’, la revisione dei bandi ancora in corso, il riconoscimento della specificità dei lavoratori atipici e svantaggiati, forme di sostegno finanziario temporaneo ai disoccupati, inoccupati, donne, disabili.
Nel programma di governo c’è anche la tutela dell’identità e dell’autonomia regionale che Iorio vuole difendere da “improbabili aggregazioni” territoriali e culturali. Per quanto riguarda le Riforme, gli obiettivi tracciati vanno nella direzione di semplificare la macchina burocratica e amministrativa e di creare più trasparenza. Via libera, inoltre, alla riduzione dei costi della politica (stipendi e poltrone) ma senza rinunciare al modello di democrazia rappresentativa. In poche parole, per Iorio sarebbe un errore continuare sulla strada dei tagli a Province, Comuni ed Enti locali, dove “centinaia di persone che si impegnano in politica costituiscono un punto di riferimento importante per i cittadini e per le comunità”.
Sull’agricoltura, l’obiettivo della Regione è quello di concentrare gli sforzi “sulla qualità e meno quantità”. Altro tema fondamentale è quello dell’istruzione e dell’università. Il presidente del Molise ha assicurato che “la Regione si renderà partecipe dello sviluppo della Federazione delle Università del sud est e concorrerà alle iniziative di collaborazione tra l’Università del Molise e le altre istituzioni di ricerca operanti sul suo territorio”. Sulla sanità, poi, Iorio ha evidenziato come “il traguardo dell’uscita dal Piano di rientro è alla portata, grazie anche alla costante diminuzione del disavanzo finanziario”. Per il capitolo Infrastrutture, invece, sono stati individuati quattro obiettivi: velocità e semplicità nella messa in cantiere delle opere; favorire la partecipazione delle piccole e medie imprese locali; nuove regole per attrarre capitali privati nel finanziamento e nella gestione degli investimenti; patto di stabilità regionale e puntualità nei pagamenti anche attraverso una corretta programmazione finanziaria. Quanto alla gestione dei rifiuti, il governo regionale ha intenzione di individuate soluzioni strategiche per lo stoccaggio e lo smaltimento in Regione dei rifiuti speciali, non tossici e non nocivi, prodotti dalle aziende locali. Novità anche sulle tecnologie per la comunicazione. Nel corso del 2012 saranno attivate, inoltre, le ultime azioni per garantire il completamento funzionale del Piano Nazionale della Banda larga e per l’energia Iorio ha assicurato che il Molise avrà presto “norme ed investimenti utili per una vera e propria rivoluzione nel risparmio e nell’efficienza energetica, a cominciare dalle strutture pubbliche”.
Per realizzare questi obiettivi e rendere operativi anche gli altri progetti messi in campo per i prossimi cinque anni, il Molise dovrà fare i conti con i pochi soldi a disposizione. I fondi Fas per le aree sottoutilizzate probabilmente non basteranno. La via obbligata è quella del risparmio nelle spese, dell’eliminazione degli sprechi e del reperimento di risorse attraverso nuove entrate. Alla fine il governo regionale dovrà compiere scelte difficili. Anche Iorio ne è consapevole, ma come lui stesso ha ammesso davanti alla sua maggioranza e all’opposizione: “Meno popolarità può significare guadagnare in riconoscenza”.