Il dissidio interiore di Obama: i Lakers o lo Stato?
25 Gennaio 2010
di redazione
Il Tribunale civile di Chicago oggi dovrà fare a meno di Barack Hussein Obama che ha declinato la convocazione consegnatagli dalla corte perché troppo impegnato su altri fronti. Certo, mercoledì ci sarà il suo primo State of the Union Address (il discorso con cui si traccia un bilancio della sua attività), e si capisce, la giustizia può aspettare. Eppure “le solite malelingue” dicono che il motivo del rifiuto potrebbe essere meno serio di quello che sembra…
Quella del “Jury Duty” è un’istituzione tipicamente americana in base alla quale, se coinvolti in un processo di tipo legale, gli individui e le società hanno il diritto di essere giudicati da un pubblico di “propri pari”. Quindi in teoria, ogni americano che paga le tasse può essere convocato a far parte di questa giuria popolare. Molti cittadini però, pur riconoscendo il valore altamente democratico di questa istituzione, considerano la convocazione come una cosa noiosissima, corrispondente più o meno all’italiano “fare la fila alla posta”. Infatti, anche se il più delle volte il “malcapitato” se la cava con un giorno in pretura, si dà anche il caso di processi durati più di un anno.
Sia chiaro che la convocazione non può essere evitata del tutto, ma al massimo rinviata laddove sussistano prove concrete di impegni inderogabili motivo per cui, in caso di latitanza ingiustificata, la giurisdizione di pertinenza può comminare una multa di circa mille dollari.
Ecco perché la notizia dell’Illinois Boy troppo impegnato su altri fronti per adempiere i suoi doveri di cittadino sta facendo discutere gli americani. D’accordo, lo State of The Union Address è molto importante, ma è giusto che il primo cittadino americano si sottragga a quello che è considerato un diritto/dovere quasi sacro? È giusto che in una giuria di “tuoi simili” manchi proprio quel “simile” che si è sempre identificato con il suo popolo? Beh, forse nel caso dello State of The Union si può fare un’eccezione.
Ma stavolta, come dicevamo, le malelingue hanno trovato terreno fertile per criticare il Presidente: non si tratta solamente del discorso alla nazione. Infatti i Los Angeles Lakers, freschi vincitori del campionato NBA, si recheranno in visita alla Casa Bianca proprio oggi. Tutti conosciamo la passione cestistica obamiana, non sarà che il Presidente preferisce passare una serata in compagnia di Kobe & Co. al noioso esercizio dei propri doveri civici all’interno di aula di tribunale, fra i suoi “simili”? Umanamente comprensibilissimo per carità, comunque sia, una “giuria di tuoi simili” non può certo includere “sua altezza” Obama.
(a.h.)