Il made in Italy sbarca negli Emirati Arabi
13 Marzo 2008
di redazione
L’immaginario legato al “made in
Italy” arriva dritti dritto negli Emirati Arabi: negli ultimi sei mesi la stampa
locale ha citato almeno 100 volte le eccellenze italiane.
La notizia arriva direttamente da una ricerca realizzata dall’Osservatorio Internazionale
della Moda per il Comitato Lombardia per la Moda che, forte di
questi dati, ha organizzato, da domani al 18 marzo, una missione
commerciale tra Abu Dhabi e Dubai, insieme a Camera di Commercio
e Fiera di Milano.
La Camera della moda è stata chiamata dagli Emirati come consulente per la
prima fashion week locale che, dal 15 al 18 marzo, oltre agli
stilisti arabi, ospiterà anche grandi nomi del made in Italy
come Missoni, Pucci e Albino.
Per l’occasione, all’Emirates
Palace Hotel di Abu Dhabi sono attesi circa 1000 ospiti, tra
retailers, buyers, produttori e stampa internazionale.
Le principali griffe italiane sono alla ricerca
di nuovi spazi e joint venture negli Emirati: Armani ha siglato
un accordo da un miliardo di dollari con Emaar, la più grande
azienda locale di real estate, per la costruzione di 7 hotel di
lusso e 3 resort, mentre per fine anno dovrebbe aprire a Dubai
il secondo Palazzo Versace al mondo, dopo quello australiano. Se
il gruppo Mariella Burani ha siglato un accordo con Damas per la
gioielleria, il settore che più tira il nostro export, sono
già 80 le aziende italiane con filiali nei 7 Emirati. Dolce &
Gabbana, che negli ultimi mesi ha aperto boutique a Jedda e
Riyadh, conta di aggiungere altri 9 punti vendita entro la prima
metà dell’anno. Anche Gucci, che ha già un monomarca a Dubai,
nel corso dell’anno aprirà in Qatar e in Bahrain.
Oltre alla
moda, la Ferrari, che negli Emirati ha ottenuto una crescita del
60% nel 2007, ha iniziato i lavori per la costruzione del “Ferrari Theme Park” a Yas Island, che dovrebbe aprire nel 2009,
come si legge su “Gulf News”.
Si parla di espansione anche per
la Maserati, con un nuovo ufficio aperto a Dubai.
Grazie al boom
dell’edilizia, c’è una richiesta sempre maggiore anche nel
settore del design, tanto che la moschea di Abu Dhabi, la terza
al mondo per grandezza, è tappezzata di mosaici italiani.