Come abbia fatto Marcello Sorgi a ricoprire tante cariche importanti—direttore de ‘La Stampa’, direttore del ‘TG1, per citarne le due più importanti’—e come abbia potuto godere di tanta stima rimaneva per me uno di quei ‘misteri d’Italia’ che solo l’Eterno era in grado di sciogliere. Sennonché il 25 giugno, a Santa Margherita, in occasione della consegna del Premio Giornalistico assegnato dalla ridente cittadina ligure a firme prestigiose come a giovani esordienti della carta stampata, ho avuto all’improvviso un’illuminazione. Sorgi che, come me ha fatto parte della Giuria presieduta da Fiorella Minervino, prendendo la parola sul tema < Dopo elezioni, cambio o no?>, ha affermato che il grande errore di Walter Veltroni è stato quello di scaricare la sinistra antagonista. Musica divina per le orecchie del Cavaliere. Se Veltroni, infatti, avesse dato retta a Sorgi il terzo dei voti presi alle ultime elezioni sarebbe diventato un quarto. A questo punto, non ho dubbi, Sorgi è il <nostro agente all’Avana> di Arcore!
Dino Cofrancesco