Il paese dei zavoli
19 Novembre 2008
di redazione
Un signore di ottantasei anni prova a salvare la faccia a Veltroni. Si chiama Sergio Zavoli, senatore Pd, uno di quelli che si è soliti definire un giornalista con gli attributi, che ha scritto e fatto la storia del giornalismo italiano. Sulle qualità professionale nulla da dire, sullo spessore del personaggio non si discute. Ma non vi pare una contraddizione che Walter, pur di venire a capo della telenovela sulla presidenza della commissione viglianza Rai, debba affidarsi ad un ultra ottuagenario? Proprio lui che non perde occasione per sostenere e promuovere i giovani e il loro inserimento in politica. Pare di vedere nuovamente Rita Levi Montalcini che accorre in Senato per salvare Prodi. Scene che fecero partorire a Vittorio Feltri titoli come “la Repubblica del pannolone”.
Esclamazioni forti ma che riassumevano bene la situazione. Il paese che abbraccia all’unisono l’idea di promuovere i giovani e di fargli largo, continua a chiedere aiuto ai nonni. E poi dicono che sia difficile reinserirsi nel mercato del lavoro dopo una certa età. Altri esempi. La presidenza del Il Festival internazionale del cinema di Roma è stato assegnato a Gian Luigi Rondi, classe 1921.
Un curriculum lungo con tanto di onorificenze varie. Ma parliamo sempre di un signore di quasi novant’anni. Sullo sfondo troviamo Pippo Baudo, classe ’36 e quindi un giovanotto in confronto agli altri, autoproclamarsi come il vero antidoto alla quarantenne Simona Ventura, il tutto mentre Mike Bongiorno, 83 anni, ricevere rassicurazioni dal suo amico Silvio che grazie alla medicina e alle cellule staminali potrà vivere fino a centoventi anni. Altri quarant’anni a fare spot, pubblicità e televisione. Viene da dire, poveri giovani, era meglio nascere vecchi.