Il Pd va da solo ma Cacciari ha tanti amici
05 Febbraio 2008
di redazione
E va bene: Veltroni e il suo Pd vanno da soli alle elezioni. La partita sembra chiusa: niente apparentamenti, niente desistenze, niente coalizioni. Eppure da un’affermazione così semplice e univoca sta scaturendo una confusione tale da lasciare adito a qualche dubbio sul suo vero significato.
Prendiamo una dichiarazione di oggi di Massimo Cacciari, filosofo insigne e sindaco di Venezia. Dice dunque Cacciari: “E’ assolutamente necessario che il Pd vada da solo: Altrimenti prendiamo una remenata tremenda: Noi non siamo come gli altri che fanno l’ammucchiata, non ci interessa vincere per vincere”.
Benissimo, perfetta linea veltroniana declinata con accenti lagunari.
Ma aspettate un momento, Cacciari non ha finito, la dichiarazione (stesso luogo, stessa ora) continua così: “Noi dobbiamo andare con i socialisti ed eventualmente con Di Pietro se non fa l’angelo vendicatore. E a me piacerebbe andare anche con gli ambientalisti perchè questo è il gioco politico in tutta Europa: l’area socialdemocratica assieme agli ambientalisti”.
Ma non è ancora finita perchè il sindaco di Venezia conclude: “Bisogna puntare a prendere al centro tutti quelli che dicono: Berlusconi Ter è impossibile”.
Proviamo a ricapitolare il ragionamento del raffinato filosofo: niente ammucchiate sennò Veltroni prende una “remenata”, però potremmo imbarcare i socialisti, Di Pietro e gli ambientalisti e magari anche qualche pezzo di centro che non vuole un terzo governo Berlusconi.
Ovviamente nessuna ammucchiata, qui si parla di grande politica europea, di mega-trend, di comunanze di idee e di ideali. Le ammucchiate sono una specialità degli altri.
Siccome Cacciari è una testa lucida non dovrebbe essere difficile trovarvi le tracce di una bella “remenata”.