Il premier si scusa con la Bindi: “Una battuta di spirito”. Ma lei non perdona

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Il premier si scusa con la Bindi: “Una battuta di spirito”. Ma lei non perdona

16 Ottobre 2009

"Era un momento di delusione. Mi dispiace per la Bindi". Così, il premier Silvio Berlusconi mette fine alle polemiche suscitate da una sua battuta rivolta all’esponente del Partito Democratico durante una puntata di "Porta a Porta". Da Sofia, il premier spiega ai cronisti che, visti i continui attacchi contro la sua persona, "permettetemi di poter fare anche una battuta di spirito. Sulla Bindi è stata una battuta di spirito abbastanza conosciuta e di largo consumo".

Nel corso della trasmissione della Rai, il presidente del Consiglio aveva affermato che Rosy Bindi "è più bella che intelligente". Una frase che aveva suscitato l’immediata replica – non poco stizzita – dell’ex ministro "non sono una donna a sua disposizione", con un chiaro riferimento alla vicenda delle escort.

La stessa Bindi, interpellata la mattina dopo da Radio Popolare, aveva voluto precisare d’aver reagito "non per difendermi dalle offese di Berlusconi, che non mi sfiorano minimamente, ma perché penso di doverlo fare in nome di tutte le donne". "Questo Presidente del Consiglio – ha aggiunto – ha una concezione strumentale delle donne, veicola messaggi pericolosi a questo Paese ed è arrivato il momento che le donne reagiscano davvero".

Detto fatto. I più astuti hanno colto al balzo l’occasione per fare un vero e proprio business durante la Convention nazionale del Pd, trasformando la risposta al premier nel tormentone più in voga del momento, con tanto di t-shirt in vendita con lo slogan ben in vista: "Non sono una donna a sua disposizione". Tutte le signore italiane che si sono scoperte di colpo sdegnate e offese dalla frase di Berlusconi, si sono sicuramente prese una rivincita per il loro ego ferito quando hanno ascoltato la responsabile della Cultura del Pd, Giovanna Melandri, restituire con la stessa moneta l’apprezzamento al Cavaliere: "Il presidente del Consiglio ha dimostrato di essere più alto che educato". 

Molte altre donne si saranno sentite soddisfatte quando il ministro della Gioventù Giorgia Meloni ha ammesso che la battuta del premier sulla Bindi era stata infelice (anche se poi non si sono accorte della sottile precisazione della Meloni quando ha tenuto a sottolineare la poca onestà intellettuale della sinistra che chiede la solidarietà delle ministre del Pdl quando gli attacchi vanno alle donne del Pd, mentre non fa nessun appello per il rispetto alla dignità femminile di fronte alle continue allusioni contro le donne della destra).

Ma la Bindi non perdona e rimanda al mittente le scuse: "Berlusconi peggiora le cose. Invece di prendere le distanze accredita ‘il largo consumo’ di battute e offese verso le donne. Si mette al pari del Bagaglino e delle battute da bar". Chissà se l’onorevole del Pd si riferisce alle stesse battute sul "rapporto orizzontale" con la politica delle donne di destra o agli epiteti molto più offensivi dati alle ministre dell’attuale Governo, provenienti (spesso) dalle fila dell’opposizione e da quotidiani e riviste vicine alla sinistra. Fatto sta che il premier si è scusato. Dall’altra parte rimane, come sempre, solo il silenzio.