Il processo Mills, i giudici riuniti su testimonianza del perito tecnico
10 Ottobre 2008
di redazione
I giudici del processo Mills iniziano a incontrare i primi problemi dopo la separazione di Silvio Berlusconi in attesa della pronuncia della Consulta sul lodo Alfano.
Il primo quesito al quale devono rispondere, e per il quale si trovano in mattinata in camera di consiglio, è quello relativo alla posizione del consulente tecnico nominato dalla difesa del premier e che già aveva cominicato a testimoniare prima della pausa estiva.
La consulente, Claudia Tavernari, avrebbe dovuto completare la sua testimonianza oggi. Ma i legali del presidente del Consiglio, con una lettera, l’hanno invitata a non rispondere ad alcuna domanda proveniente dalle altre parti.
Il problema da risolvere, quindi, è quello di decidere se inquadrare la consulente come un testimone ‘semplice’, quindi con l’obbligo di rispondere alle domande oppure riconoscere gli obblighi derivati dall’incarico ricevuto come perito. Una situazione definita dall’avvocato di David Mills, «particolare e paradossale».
Se la difesa chiede ai giudici di definire la posizione della consulente, l’accusa insiste per la sua testimonianza poichè il principio del contraddittorio non può essere così distrattato da consentire l’ingresso di una verità parziale. "La mia posizione è difficile – dice la stessa Claudia Tavernari – perchè mi si chiede di non rispondere e quindi non posso che rimettermi alla decisione del Tribunale".