Immigrati: Caritas-Migrantes, 316mila arrivi l’anno dall’America Latina
28 Settembre 2009
di redazione
L’Italia è sempre più scelta, per motivi di lavoro e di famiglia, come meta dagli emigranti provenienti dall’America Latina. Lo rileva il rapporto di Caritas-Migrantes “America Latina: vecchi e nuovi migranti”, presentato oggi a Roma.
Da 50mila latinoamericani nel 1991 si è passati a 316mila nel 2008, infatti il flusso attuale di immigrati latinoamericani verso l’Italia è di circa 30.000 visti l’anno per ingresso stabile. Questi immigrati, stando al dossier, rappresentano un decimo dei residenti stranieri nel nostro Paese e hanno inciso sulle nuove assunzioni con 24.226 casi nel 2006 e con 31.297 casi nel 2007, cioè il 10,3% di tutte le nuove assunzioni in favore di immigrati nel primo anno e metà nel secondo, quando è stato elevatissimo il numero di nuovi assunti comunitari, in particolare romeni.
I maggiori flussi provengono da Perù, Ecuador e Repubblica Domenicana e, tra le collettività più piccole, da Bolivia e Salvador. Alla fine del 2007, su 2.704.450 lavoratori nati all’estero, quelli nati in America Latina sono 248.000 (9,2%), in 6 casi su 10 donne.
Secondo il rapporto, i lavoratori, così come avviene per i residenti latinoamericani, sono concentrati in larga misura nel Nord Ovest: ogni 10 presenze 4 si trovano nel Nord Ovest e 2 nel Nord Est, mentre 2 sono nel Centro e 1 nel Sud. Questi svolgono attività in gran parte nelle famiglie per il servizio alle persone (un quarto tra gli ecuadoriani e i peruviani, un sesto per la collettività domenicana, un decimo per quella colombiana e meno per le altre). Il settore dei servizi alle imprese è quello che attrae maggiormente insieme a quello degli alberghi e ristoranti. Inferiore è, invece, l’inserimento in agricoltura (appena il 2%), più consistente quello nell’industria (tra il 20 e il 30% a seconda delle collettività), dove si indirizzano maggiormente i maschi, specialmente in edilizia ma con quote non paragonabili a quelle delle donne presso le famiglie.
Per il Censimento del 2001, il 13,4% dei latinoamericani in Italia risulta in possesso di un titolo di studio universitario, ma di essi solo la metà risulta inserita in attività ad elevata specializzazione. Dei 600mila alunni con cittadinanza straniera iscritti nell’anno scolastico 2007-2008, un decimo (60.223) è di origine latinoamericana (18.000 Ecuador, 14.000 Perù, 8.000 Brasile). Quasi un terzo è iscritto alle secondarie superiori (dieci punti in più rispetto al valore medio) il che è riconducibile ai notevoli flussi di ricongiungimento di figli in età adolescenziale, i quali spesso trovano non poche difficoltà di inserimento in questo ordine di scuola, nonostante l’affinità dell’italiano alla lingua d’origine.