Immigrati, governo: “emergenza” atto necesssario

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Immigrati, governo: “emergenza” atto necesssario

27 Luglio 2008

Il Viminale, attraverso le parole del prefetto Morcone, ribadisce la necessità di varare lo stato di emergenza nazionale per l’immigrazione clandestina. Ma ieri, sullo stesso tema è intervenuta anche la Santa Sede: "Quel che si auspica, nell’attuazione delle disposizioni, è il rispetto dei diritti umani di tutti i lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie", ha detto l’arcivescovo Agostino Marchetto, segretario del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti.

Non c’è nulla di cui stupirsi e niente su cui indignarsi perché dal 2002 al 2007 abbiamo sempre adottato questo provvedimento", spiega il prefetto Morcone, ricordando tra l’altro che nel 2008 "abbiamo deciso con il ministro Amato di ridurlo in Sicilia, Puglia e Calabria perché le condizioni dell’accoglienza erano migliorate", "ma quest’anno rischiamo il collasso del sistema ogni giorno: già da marzo su Lampedusa c’è stato il raddoppio del numero degli sbarchi".

La polemica politica continua con le opposizioni critiche verso una misura giudicata "di pura propaganda". Si distingue il Pd che ieri non ha espresso dissenso, dopo aver chiesto venerdì scorso chiarimenti al governo sulle ragioni di questa scelta, accolte dal Presidente della Camera, Gianfranco Fini che ha chiesto e ottenuto l’intervento del ministro Maroni in Aula alla Camera, martedì prossimo.

La maggioranza, con Cicchitto, Gasparri e Rotondi, difende invece la scelta di dichiarare lo stato di emergenza nazionale ricordando che analogo provvedimento era stato preso dal governo Prodi nel 2002. Ma per l’Italia dei valori la decisione del Consiglio dei ministri di vebnerdì "è stata l’ennesima carrambata di un governo che sta realizzando una politica piena di annunci e vuota di contenuti, ma soprattutto di risultati". Anche Pier Ferdinando Casini giudica "solo uno spot" il provvedimento del governo dal momento che con la manovra economica l’esecutivo "ha levato i soldi alle forze dell’ordine".

Sull’Osservatore romano, inoltre, interviene invece il direttore della Caritas, monsignor Vittorio Nozza per lanciare un monito sull’efficacia delle politiche emergenziali nel gestire il fenomeno: "Da anni ogni iniziativa legislativa sull’immigrazione è caratterizzata da un approccio securitario, ed emergenziale, ma i risultati sono stati deludenti: le misure adottate si sono rivelate in buona parte inefficaci". Per il direttore della Caritas, "quello di cui c’è veramente bisogno è un pacchetto integrazione, ricco di azioni capaci di far stare la diversità dentro un sentire e vivere unitario. Oggi sembra invece che vengano sempre più alimentati la paura, l’arroccamento, il rifiuto".

Intanto gli sbarchi sulle coste italiane proseguono in modo massiccio. In Sicilia sono approdati ieri a Lampedusa in totale 267 clandestini in diverse tornate. In Sardegna ne sono giunti 150, anche in questo caso a più riprese. E, durante una delle traversate della speranza, si sarebbe consumata una tragedia: due bambini di 2 e 4 anni sarebbero morti di fame e di stenti e i loro corpi sarebbero stati gettati in mare. A raccontarlo ai soccorritori è stato un immigrato che si è qualificato come il padre dei piccoli. La notizia è "da prendere con la giusta cautela", spiega il comandante Francesco Galipò, della guardia costiera di Palermo.