Immigrazione. Napolitano: “La piena integrazione è un diritto fondamentale”

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Immigrazione. Napolitano: “La piena integrazione è un diritto fondamentale”

08 Agosto 2009

"La piena integrazione degli immigrati e la sicurezza nei luoghi di lavoro sono esigenze sociali e civili e diritti fondamentali". È quanto afferma il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel messaggio in occasione del 53° anniversario della tragedia di Marcinelle, in Belgio, dove in un incidente minerario persero la vita 262 lavoratori di cui 136 italiani.

È Gianfranco Fini, presente oggi alla commemorazione a Marcinelle a leggere il messaggio del capo dello Stato. Si tratta della prima visita di un presidente della Camera alla miniera di Bois du Cazier proprio nel giorno dell’anniversario. Dal 2001 l’8 agosto è stato dichiarato "Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo".

Nel suo messaggio, Napolitano esprime la sua "ideale partecipazione" alle commemorazioni di oggi e invita le istituzioni e le forze sociali a porre "la massima attenzione e impegni coerenti" per realizzare pienamente i diritti all’integrazione e alla sicurezza sul lavoro.

"In occasione della commemorazione del 53° anniversario della tragedia di Marcinelle – dice Napolitano nel suo messaggio – desidero esprimere i sentimenti di ideale partecipazione alle cerimonie con le quali si rinnova la memoria dei minatori periti in quella drammatica circostanza".

"Il ricordo delle generazioni che hanno vissuto l’angoscioso periodo delle migrazioni dalle regioni più povere dell’Italia ed hanno affrontato condizioni di lavoro gravose ed estremamente rischiose – continua il messaggio – deve costituire ulteriore motivo di riflessione sui temi della piena integrazione degli immigrati così come su quelli della sicurezza nei luoghi di lavoro. Si tratta di esigenze sociali e civili e di diritti fondamentali, il cui concreto soddisfacimento sollecita massima attenzione ed impegni coerenti da parte delle istituzioni e di tutte le forze sociali".

"In questo giorno dedicato al ricordo del sacrificio del lavoro italiano nel mondo – sottolinea ancora il presidente della Repubblica – nel rivolgere il mio pensiero di solidarietà ed affettuosa vicinanza ai familiari delle vittime della tragedia di Marcinelle e di ogni altra nella quale sono periti i nostri emigranti, invio a quanti, in segno di omaggio, parteciperanno alle cerimonie un codiale saluto".

Il presidente della Camera, parlando della commemorazione della tragedia, ha affermato anche che "il lavoratore merita rispetto "anche se non ha il papier, il documento", aggiungendo che sulle politiche di attuazione più adatte a governare il fenomeno dell’immigrazione "ci si può dividere". Per Fini, infatti, sono tre i significati della tragedia di Marcinelle, di cui è "dovere delle istituzioni insegnare ai giovani cosa accadde tanti anni fa": "La necessità di garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro, rispettare i lavoratori al di là del colore della pelle o del territorio di provenienza e ricordarsi che i lavoratori stranieri non sono ospiti momentanei nel nostro paese".

Intanto, a Firenze si sono verificate le prime 8 denunce per il nuovo reato di clandestinità previsto dalla legge 94/09, entrata in vigore dalla mezzanotte. Gli immigrati – 5 marocchini e 3 tunisini tra i 22 e i 42 anni – compariranno entro 15 giorni davanti al giudice di pace. Altri 32 stranieri, in regola con il permesso di soggiorno, sono stati comunque denunciati dalla polizia perché sprovvisti di documenti al momento del controllo.