Immigrazione. Schifani: “Italiano deve essere veicolo per integrazione”
21 Gennaio 2010
di redazione
La lingua italiana deve essere "il veicolo per una piena integrazione" degli immigrati per cui occorre "tutelarne e promuoverne l’apprendimento da parte di coloro che fanno ingresso nel nostro Paese per dimorarvi e svolgere un’attività di lavoro". Lo sostiene il presidente del Senato Renato Schifani in occasione della cerimonia di chiusura del 21/o corso dell’Isle (Istituto per la documentazione e gli studi legislativi).
"A nessuno – precisa Schifani – è chiesto di abbandonare la propria identità culturale e linguistica, ma non possiamo neppure rinunciare a chiedere agli immigrati massima disponibilità ed apertura all’apprendimento della nostra lingua che costituisce il primo e decisivo segnale di una reale volontà di integrazione nel nostro tessuto sociale e civile".
Secondo il presidente del Senato una nazione "non è una mera giusta apposizione di comunità e di individui fra loro non comunicanti" perchè se così fosse "nella migliore delle ipotesi si otterrebbe soltanto una proliferazione di ghetti contrapposti, che è l’opposto di una costruzione sociale". A questo proposito Schifani cita gli eventi recenti di Rosarno come esempio di non integrazione con quella "spirale di violenza che tanta sofferenza ha creato tra connazionali e immigrati con gravi ripercussioni sull’ordine e la sicurezza pubblica".
Il presidente del Senato ricorda anche che al tema della conoscenza della lingua italiana è "strettamente collegato" il dibattito su tempi e modalità di concessione del diritto di cittadinanza. "In questa direzione – conclude – la lingua italiana diviene strumento necessario per la conoscenza dei diritti e dei doveri che sono alla base del nostro vivere civile".