Incontro Obama-Netanyahu: “Usa non escludono sanzioni contro Iran”

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Incontro Obama-Netanyahu: “Usa non escludono sanzioni contro Iran”

18 Maggio 2009

Si è tenuto oggi l’incontro alla Casa Bianca tra il presidente Barack Obama e il premier israeliano Benjamin Netanyahu che vede in primo piano la questione nucleare iraniana e il rilancio dei colloqui di pace tra Israele ed i palestinesi.

Sui due temi le posizioni del presidente Obama presentano una serie di divergenze di punti di vista con quelle di Netanyahu. Sulla questione del nucleare il presidente americano ha detto di non voler fissare scadenze artificiali per quanto riguarda i tentativi di dialogo con l’Iran, anche se ha aggiunto che gli Stati Uniti gradirebbero vedere alcuni progressi nel loro dialogo con Teheran "entro la fine dell’anno". Gli Usa, ha poi aggiunto, "non escludono però una serie di nuove misure contro l’Iran, incluse le sanzioni, se Teheran non rinuncerà al suo programma nucleare".

Il presidente Obama ha poi ribadito l’impegno degli Usa nella soluzione dei due Stati per la pace tra israeliani e palestinesi, e ha chiesto al governo di Tel Aviv di bloccare la creazione di nuovi insediamenti se vuole rispettare gli impegni assunti con la ‘road map’.

Immediata la replica del premier israeliano Benjamin Netanyahu che, durante il colloquio alla Casa Bianca, ha detto di essere pronto a iniziare colloqui di pace con i palestinesi a patto che riconoscano Israele come Stato ebraico. Israele, ha sottolineato Netanyahu, ha tenuto a precisare che la soluzione a due Stati è lontana dalle scelte di Israele anche se è favorevole a una forma di autogoverno dei palestinesi. Il presidente Obama ha poi sollecitato israeliani e palestinesi "a cogliere questa opportunità e questo momento" per giungere alla pace.

Obama riceverà nei prossimi giorni alla Casa Bianca anche il presidente palestinese Abu Mazen (Mahmud Abbas) e il presidente egiziano Hosni Mubarak. Secondo l’agenzia Mena, durante la visita che farà al Cairo il 3 ed il 4 giugno prossimi al Cairo, il presidente Usa potrebbe rivolgere l’annunciato discorso al mondo arabo e musulmano dall’Università del Cairo. La notizia rileva che il vicedirettore dell’ufficio media del Dipartimento di Stato ha detto che il discorso di Obama "renderà nota la strategia americana verso la regione mediorientale e il mondo islamico".

L’Università del Cairo, fondata nel 1908 e frequentata da circa 200.00 studenti, è la maggiore delle cinque università della capitale egiziana e, a parte quella di Al Azhar – la più antica e accreditata istituzione per l’insegnamento teologico di tutto il mondo islamico – è la sede accademica più qualificata d’Egitto. La sala di maggior prestigio nella quale si presume Barack Obama possa tenere il suo discorso è intestata allo scomparso presidente egiziano Gamal Abdel Nasser.