India. Il matrimonio religioso tra indù e cristiani non è valido

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India. Il matrimonio religioso tra indù e cristiani non è valido

09 Dicembre 2008

La Suprema Corte indiana ha stabilito che il matrimonio tra indù e cristiani non è valido. Secondo la sentenza espressa, l’Hindu Marriage Act, la legge induista che disciplina i matrimoni, prevede solo l’ipotesi in cui a stringere il vincolo matrimoniale siano due persone appartenenti alla religione indù.

La questione era stata portata all’esame della Corte dopo la richiesta di annullamento di matrimonio presentata da una donna di religione induista, sulla base del fatto che suo marito l’avrebbe ingannata inducendola a credere di essere induista ma essendo invece un cristiano.

I due si erano sposati nel 1996 con rito religioso indù e il matrimonio era
stato poi registrato in base alle disposizioni dell’Hindu Marriage Act. Pochi
mesi dopo il matrimonio la donna, aveva scoperto che il marito era in realtà cristiano.
Si era allora rivolta al tribunale indiano, invocando la nullità del
matrimonio. Il tribunale, dandole ragione, nel 2002 dichiarò che
"il matrimonio tra un indù e un cristiano è nullo ab initio".

Sulla base di questa prima sentenza la donna ha sposato poi un altro uomo, di
religione induista. Ma il primo marito, non convinto, ha fatto appello alla
Suprema Corte affermando che l’Hindu Marriage Act non preclude esplicitamente
il matrimonio di un indù con persone appartenenti ad altre fedi religiose.
Ipotesi respinta invece ora anche dalla Suprema Corte per la quale non ci
sono dubbi sul fatto che la legge induista sui matrimoni si applichi solo alle persone
appartenenti a questa religione.

In India sono fondamentalmente due le leggi che regolano il matrimonio.
L’Hindu Marriage Act e lo Special Marriage Act. L’Hindu Marriage Act prevede
la possibilità di registrare il matrimonio religioso solo per persone
appartenenti alle religioni induista, buddista e sikh, ma non per i cristiani
né per appartenenti ad altre fedi religiose, che possono tuttavia procedere
alla registrazione dei loro vincoli matrimoniali avvalendosi invece dello
Special Marriage Act. Quest’ultimo prevede inoltre la possibilità di
effettuare un matrimonio soltanto civile, che viene celebrato da un ufficiale
di stato civile e che prevede anche delle pubblicazioni che devono restare
affisse per un mese prima della celebrazione. Si tratta tuttavia di una
formula usata molto raramente. La maggior parte degli indiani si sposa solo
con rito religioso, spesso omettendo del tutto la registrazione civile.