Influenza A. l’Italia si prepara: vaccinazioni al via da metà novembre
26 Agosto 2009
di redazione
Comincerà verso la metà del mese di novembre la campagna di vaccinazione contro l’influenza A/H1N1 in Italia che prevede inizialmente la vaccinazione del 30-40% della popolazione. Lo rende noto il ministero del Welfare.
La data è stata decisa il 20 agosto scorso nella riunione del tavolo permanente delle cure primarie territoriali, nel corso della quale sono state fissate le tappe e le modalità della vaccinazione di massa. A presiedere il meeting il Direttore Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero Fabrizio Oleari, con la partecipazione di Maria Grazia Pompa, Stefania Salmaso e di alcuni funzionari regionali.
Secondo quanto riferisce Giuseppe Mele, presidente dei pediatri Fimp, la prima fase prevede l’immissione in circolazione di 8 milioni di dosi che saranno a disposizione a partire dal 15 novembre sino a tutto il mese di dicembre. Gli altri 16 milioni di dosi del vaccino saranno disponibili a partire dal 31 gennaio in poi. La prima fase, come annunciato, riguarderà gli operatori sanitari e le categorie a rischio: nel dettaglio, saranno vaccinati contro il virus H1N1 gli addetti ai servizi essenziali e, tra questi, personale sanitario e di assistenza dei servizi sanitari accreditati (resterà fuori da questa prima fase il personale delle strutture private) le strutture socio sanitarie (case di riposo, RSA) il personale dei Distretti Sanitari, almeno il 90% dei medici di famiglia e dei pediatri, i medici competenti, gli addetti ai servizi amministrativi di supporto, il personale delle Poste Italiane e della Telecom.
Saranno coperti inoltre, entro fine anno, i soggetti a rischio dai 2 ai 65 anni, con 7 milioni di dosi. Gli altri 16 milioni di vaccini saranno indirizzati a partire dal 31 gennaio specificatamente alla popolazione compresa tra i 2 e i 27 anni, comprendendo quindi la popolazione sana, con modalità che dovranno ancora definirsi.
Si ipotizza anche l’aumento del 20% dell’offerta attiva per la vaccinazione antinfluenzale stagionale classica estendendo tale offerta in maniera attiva su una popolazione più ampia rispetto alle categorie previste negli anni precedenti.
Un ruolo importante per la vaccinazione dei soggetti a rischio, riferisce ancora Mele, sarà affidato al territorio secondo quanto previsto per la vaccinazione influenzale stagionale negli ambiti degli accordi decentrati vigenti con raccomandazione di estendere nelle Regioni ove non specificatamente previsti. In ogni caso il vaccino non sarà disponibile in farmacia, sarà privo di foglietto d’istruzioni e sarà multi dose, 10 dosi per fiala. Attualmente tuttavia, riporta Mele, "l’offerta di tale vaccino è estremamente inferiore alla domanda. L’intenzione è quella di vaccinare il 40% della popolazione al di sotto dei sessantacinque anni di età. La distribuzione a livello regionale terrà conto di tali percentuali ed avverrà sulla base dei criteri di popolazione residente".