Intercettazioni. Alfano: “Protette investigazioni e riservatezza”
12 Giugno 2009
di redazione
Il ministro della Giustizia Angelino Alfano assicura che la legge sulle intercettazioni protegge "le investigazioni, l’informazione e la riservatezza" mentre "i voti del centrosinistra sono la prova che serviva un freno agli abusi". Intervistato dal Giornale, Alfano si dice "soddisfatto" del voto alla Camera, in cui "anche una ventina di membri dell’opposizione ha votato a favore", perchè ora sarà tutelata, afferma, la "troppa gente che è stata distrutta per la pubblicazione di conversazioni poi rivelatesi irrilevanti". Alle critiche espresse da sindacato e Ordine dei giornalisti, il ministro replica che non c’è solo l’art. 21 della Costituzione ma "anche l’art. 15" che tutela "la segretezza della corrispondenza e della comunicazione".
"Non abbiamo ridotto i reati per i quali è lecito intercettare", fa sapere poi Alfano aggiungendo che per i delitti di mafia "abbiamo mantenuto una sorta di ‘doppio binario’ per cui anche sui reati cosiddetti ‘a laterè si continuerà come prima". "Nulla è cambiato per i reati gravi", sottolinea, ma "adesso solo chi è gravemente indiziato può essere controllato", evitando quindi "le indagini a campione". Prima, afferma Alfano, "le registrazioni si facevano a go-go" producendo "un buco enorme per le casse dello Stato". Ora il Guardasigilli invita i magistrati a rispettare "le leggi approvate dal Parlamento".