Intercettazioni. Ghedini: “Strumento d’indagine, non processuale”
22 Settembre 2008
di redazione
Tema delle intercettazioni "preventive".
Il parlamentare del Pdl Nicola Ghedini, in un’intervista al "Messagero", ha detto che le intercettazioni preventive serviranno come strumento d’indagine e non processuale, per ampliare i poteri dei Pubblici ministeri e arginare il rischio di pubblicazione.
Quella delle intercettazioni "preventive" vuole essere un "contributo di dialogo" e "un tentativo di mediazione" spiega Ghedini.
"Il pm – spiega il parlamentare del Pdl al Messaggero – può chiedere al Procuratore Generale presso la Corte d’Appello, quindi ad un magistrato come lui, l’autorizzazione ad intercettare per un numero di reati ancora più ampio di quello che c’è oggi. Ma di queste intercettazioni si fa un utilizzo di indagine, e non processuale".
La proposta, spiega l’avvocato del premier, non vuole sostituire il ddl Alfano visto che "per i reati più gravi, si dovrà stabilire quali sono i reati più gravi, il pm domanderà l’autorizzazione all’organo collegiale (previsto dalla proposta del Guardasigilli) e quelle intercettazioni serviranno sia per le investigazioni, sia per l’utilizzo processuale, quindi verranno trascritte. La proposta delle intercettazioni cosiddette ‘preventive’ serviva ad ampliare le possibilità investigative dei pm" ha spiegato Ghedini.