Intercettazioni, Napolitano: urge un accordo
10 Giugno 2008
di redazione
"E’ una questione reale, non c’è dubbio", ma "non dispero che, tenendo conto del lavoro degli anni precedenti, si raggiungano larghe intese", per regolamentare la questione delle intercettazioni.
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, si appella a maggioranza e opposizione affinché i due gruppi trovino un punto di accordo sulla riforma delle intercettazioni.
"Io non dispero che, tenendo conto delle proposte precedenti, si possa trovare una larga intesa sulla formulazione del provvedimento" , ha detto il presidente della Repubblica riferendosi al provvedimento sulle intercettazioni che potrebbe essere esaminato venerdì dal consiglio dei ministri.
A conclusione della sua visita a Venezia, uscendo dalla prefettura, il capo dello Stato rivolto ai cronisti che gli chiedevano sul dibattito in corso sul nuovo provvedimento in tema di intercettazioni, ha sottolineato che "il problema, come sapete, non è nuovo, non è recente. È stato approntato in precedenti legislature. Era pendente un ddl del precedente governo".
Per Napolitano quindi "si può sempre ridiscutere l’insieme delle norme che devono garantire alcune esigenze fondamentali: ce n’è una sia di tutela della privacy e sia di ricorso misurato allo strumento delle intercettazioni". Per il capo dello Stato quindi "questa è una questione annosa: prima si risolve e meglio è. Come debba essere congegnato il provvedimento, se possa preoccupare per altri aspetti, si saprà quando ci sarà un ddl approvato dal consiglio dei ministri e poi quando si inizierà la discussione in parlamento".
Ma, non c’è dubbio, ha ribadito il presidente della Repubblica "che la questione sia reale non credo ci sia dubbio, che sia diventata attuale anche con un suo grado di urgenza, altrettanto".