Intercettazioni, Quagliariello: Arginare degenerazioni
12 Giugno 2008
di redazione
«Apprendiamo che a giudizio di un Procuratore aggiunto della Repubblica la diffusione di un sms privato sarebbe meno grave per il fatto che la mittente dell’sms si è tolta le mutande in televisione, e le intercettazioni relative a personaggi pubblici devono essere pubblicate anche se non penalmente rilevanti». Lo dichiara Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo vicario del PdL al Senato, a proposito dell’intervista rilasciata dal pm Bruno Tinti al settimanale L’Espresso.
«Noi – prosegue – restiamo convinti che si debba trovare un equilibrio tra le esigenze d’indagine e il sacrosanto diritto dei cittadini alla riservatezza della propria vita privata. Simili affermazioni da parte di un magistrato confermano l’urgenza di porre al più presto un argine alla degenerazione dell’uso delle intercettazioni».
«Sappiamo bene – conclude Quagliariello – che per un personaggio pubblico la sfera della privacy si restringe. Ma arrivare a sostenere che anche le sue telefonate non penalmente rilevanti debbano essere divulgate si avvicina alla barbarie».