Intratteneva rapporti sessuali con un 13enne: arrestata assistente sociale
22 Luglio 2009
di redazione
Un’assistente sociale di 30 anni è stata arrestata dai Carabinieri di Milano con l’accusa di violenza sessuale: avrebbe intrattenuto rapporti sessuali con un ragazzino di 13 anni che doveva seguire negli studi.
A denunciare la donna è stata la madre del ragazzo, che aveva intuito come il rapporto tra l’insegnante e l’allievo si fosse trasformato in una relazione. I carabinieri hanno scoperto i due in intimità nell’abitazione della donna, che lavora per una cooperativa del Comune di Milano.
Ai militari l’adolescente, che fra poco compirà 14 anni, ha spiegato che i rapporti sessuali avvenivano col suo consenso. La donna però è stata arrestata lo stesso: anche se il minore è consenziente, la legge ritiene violenza sessuale i rapporti con adolescenti che non hanno ancora compiuto 14 anni, e per di più l’età del consenso sale a 16 anni se la persona adulta in causa ha qualche forma di autorità sul minore oppure vive nella stessa casa. Questa norma si applica per esempio a insegnanti, catechisti, educatori, fratelli maggiori, assistenti sociali (come appunto in questo caso), medici, pubblici ufficiali. L’età del consenso sale ulteriormente a 18 anni se il fatto è commesso da un genitore (anche adottivo), da un ascendente, da un convivente di questi ultimi o dal tutore.