Iran. Larijani: crimine senza precedenti roghi del Corano
13 Settembre 2010
di redazione
I paesi musulmani non taceranno sui roghi del Corano. Lo ha dichiarato il presidente del Parlamento iraniano Ali Larijani, che ha definito "un crimine senza precedenti" l’atto di bruciare il libro sacro dei musulmani. "Gli Stati Uniti – ha affermato, in una dichiarazione resa a nome del Parlamento di Teheran diffusa dall’agenzia Ilna – sanno molto bene che le nazioni musulmane non taceranno su quel che è una delle cose per loro più sacre".
Il contestato pastore Usa Terry Jones, che aveva proclamato per la ricorrenza dell’11 settembre un ‘Koran Burning Day’, ha rinunciato all’iniziativa, ma la televisione iraniana ha mostrato un uomo dall’accento americano mentre bruciava il Corano, senza però chiarire la data e il luogo del fatto. L’Iran insiste che il governo Usa è responsabile dei roghi, sostenendo che il presidente Barack Obama, a proposito di Jones, non ha esplicitamente condannato il piano stesso ma ha solo avvertito che il rogo avrebbe messo in pericolo la vita di soldati Usa in Afghanistan.
In realtà Obama aveva definito il piano del pastore come "completamente contrario ai nostri valori di americani". Teheran ha però ignorato questa parte continuando a sostenere la tesi del ‘sostegnò americano ai roghi del Corano. "Avvertiamo il governo Usa – ha infatti detto Larijani – di cessare di sostenere questo crimine senza precedente e questo atto selvaggio. Altrimenti, si aspetti una risolua replica da parte dei musulmani mondiali".
Oggi studenti di varie università di Teheran hanno indetto una manifestazione di fronte all’ambasciata svizzera (che rappresenta gli interessi Usa visto che Washington dal 1979 non ha più una sede diplomatica in Iran) per protestare contro i roghi del corano.