Iraq. Kamikaze nelle province sunnite circa 120 morti

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Iraq. Kamikaze nelle province sunnite circa 120 morti

16 Aprile 2008

Tornano i kamikaze e le autobomba nelle province sunnite dell’Iraq, ed è strage.

Mentre l’esercito americano e le forze governative continuano a combattere le milizie sciite dell’imam Muqtada al-Sadr, si riaprono così ferite che sembravano rimarginarsi.

I morti, nelle città di Baquba e Ramadi, sono una sessantina. Il primo attentato è avvenuto nel capoluogo della provincia di Diyala, qualche decina di chilometri a nord-est di Baghdad. A esplodere, attorno alle 11.30 di ieri, è stata un’autobomba parcheggiata di fronte al tribunale cittadino e ad alcuni uffici del governo. Testimoni hanno raccontato di cadaveri carbonizzati, vittime tra i passanti e in un ristorante vicino: secondo i responsabili degli ospedali cittadini, il bilancio è di almeno 40 morti e una settantina di feriti.

Anche a Ramadi, il capoluogo della provincia di Anbar, è stata una mattanza. Secondo la ricostruzione fornita della polizia locale, a colpire è stato un attentatore suicida alla guida di una motocicletta. L’uomo si sarebbe accostato all’ingresso di un ristorante di kabab e avrebbe fatto detonare la sua cintura esplosiva: una strage, con almeno 13 morti e una ventina di feriti.

I due attentati sembrano invertire la tendenza rilevata negli ultimi mesi dai comandi americani, secondo i quali nelle aree tribali a maggioranza sunnita si starebbe verificando un progressivo ritorno alla normalità. “Sebbene gli attentati di oggi rappresentino un fatto tragico – ha osservato il maggiore Mike Garcia, portavoce dell’esercito statunitense nella provincia di Diyala – non sono indicativi della più generale situazione di sicurezza a Baquba”.

Nelle ultime settimane a preoccupare il governo di Nouri al-Maliki erano stati soprattutto i combattimenti con le milizie di al-Sadr, combattimenti che nel porto petrolifero di Bassora e a Baghdad hanno causato centinaia di morti.