Iraq: più di 50 morti in 24 ore, al-Sadr minaccia rivolta civile
26 Marzo 2008
di redazione
Gli scontri a fuoco tra le truppe della coalizione americane ed irachene e i guerriglieri sciiti nelle città meridionali dell’Iraq e nel quartiere di Sadr City a Baghdad, hanno causato più di 50 morti e duecento feriti in 24 ore.
A riferirlo le varie fonti interne alle forze di sicurezza irachene e la tv di Aljazeera. Il maggiore bersaglio degli scontri è l’esercito del Mahdi una potente milizia personale al comando del imam radicale sciita, Moqtada al-Sadr. Il premier iracheno Nouri al-Maliki (lui stesso sciita ma su posizioni moderate) sta coordinando gli sforzi contro il Mahdi Army di al-Sadr, proprio da Bassora ed ha lanciato un out-out ai guerriglieri sciiti che concede 72 ore prima di ulteriori offensive armate da parte governativa oltre che “severe sanzioni” . Secondo un funzionario del governo, che ha parlato in condizioni di anonimato, “ il numero delle persone uccise a Bassora è di quaranta, e che duecento sono state ferite a partire dall’inizio degli scontri e fino alle 9 di questa mattina (le 7 del mattino in Italia). Si tratta di civili, di miliziani e di membri delle forze governative”.
Stando a quanto riferito da un portavoce del ministero dell’interno, invece, nel quartiere sciita meridionale di Baghdad in mano ad al-Sadr (Sadr City) tra le vittime ci sarebbero, oltre ai miliziani, anche donne e bambini. Gli scontri sono iniziati all’alba di stamane nel quartiere sciita della capitale e sono andati avanti por tutta la mattinata, stando alle testimonianze dei cittadini raggiunti al telefono. A Bassora, invece, i combattimenti sono iniziati nella giornata di ieri e contano un maggior numero di vittime, almeno 40 fino ad oggi, senza contare i feriti (più di 200 tra civili, militari e guerriglieri). Sia nella città portuale del sud del paese che nel quartiere di Baghdad c’è stato un blocco delle attività commerciali e scolastiche, a Bassora è stato sollevato ieri un coprifuoco ed è stato impedito il transito di autoveicoli di qualsiasi tipo. Lo stesso coprifuoco è stato poi esteso ad altre città del sud del paese a maggioranza sciita, Nassiriya, Hilla, Samawa e Kut.
Secondo gli abitanti di Bassora, raggiunti telefonicamente dai media locali, si tratterebbe di , “una vera guerra. Si sentono esplosioni multiple e raffiche di armi automatiche, in gran parte della città”.
La situazione della sicurezza a Bassora è andata peggiorando da quando i circa 4000 uomini dell’esercito britannico hanno lasciato l’amministrazione alle truppe locali, lo scorso dicembre. Moqtada al-Sadr ha chiesto ai suoi fedeli di organizzare marce di protesta contro l’attacco governativo alla sua roccaforte e ha minacciato il governo di al-Maliki di fomentare una “rivolta civile” in caso di ulteriori attacchi contro i suoi uomini, tramite il suo aiutante, Hazem al-Aaraji.
Gli scontri tra l’Esercito del Mahdi (una delle più potenti organizzazioni paramilitari operanti in Iraq) e le forze dell’ordine del governo in carica hanno interrotto un cessate-il-fuoco che durava dallo scorso anno.
Bassora è una delle città più popolose dell’Iraq e si trova a circa 400 km a sud-est della capitale, importante per il suo porto navale e per le ingenti riserve petrolifere.