Irlanda. Il Regno Unito pronto a sostenere Dublino, l’euro non risale dai minimi
17 Novembre 2010
di redazione
Il governo britannico si è dichiarato "pronto" a intervenire in aiuto all’Irlanda. Lo ha indicato il cancelliere dello Scacchiere George Osborne ai giornalisti. Il commissario Ue, Olli Rehn, ha confermato che la partecipazione britannica a un intervento è "in discussione".
Infatti, dopo i minimi toccati ieri nei confronti di dollaro e Yen, l’euro fatica a risalire. La moneta unica, nei primi scambi sui mercati valutari europei, passa di mano a 1,3491 dollari (in netto calo dalla quotazione Bce di ieri di 1,3612 dollari) ed a 112,56 yen (113,21 la Bce di ieri).
Si è conclusa poco prima delle 22, a Bruxelles, la riunione dei ministri finanziari dell’Eurozona dedicata ai Paesi membri interessati dalle turbolenze dei mercati, in particolare Irlanda, Portogallo e Grecia. Il presidente dell’Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, facendo il resoconto della riunione durante la conferenza stampa finale, ha riferito che i ministri si sono felicitati con Dublino per gli "sforzi significativi annunciati dal Governo irlandese con la loro strategia che comporterà una riduzione del deficit in quattro anni di 15 miliardi di euro, di cui 6 miliardi solo nel 2011".
Juncker ha anche espresso la fiducia dell’Eurogruppo nel fatto che Irlanda presenterà un piano approfondito e dettagliato di riduzione del deficit di qui al 2014, per poi ridurre progressivamente il debito. L’Eurogruppo, ha continuato il presidente, "consiglia" tuttavia alle autorità irlandesi "una revisione annuale della strategia (di riduzione del deficit in quattro anni, ndr) per affrontare eventuali evoluzioni meno favorevoli del quadro macroeconomico".
Le discussioni che continuano fra le autorità irlandesi, la Commissione europea, la Bce e l’Fmi, ha aggiunto Juncker, "ci permetteranno di avere a disposizione tutti gli strumenti necessari nel caso in cui l’Irlanda chiederà l’assistenza finanziaria dell’Eurogruppo e dell’Fmi".
Sul Portogallo il presidente dell’Eurogruppo si è felicitato delle riforme strutturali annunciate da Lisbona, invitando tuttavia le autorità portoghesi a "precisarle ulteriormente, in particolare per quanto riguarda il mercato del lavoro, la soppressione delle rigidità dei salari e il miglioramento della produttività".