Islam. Per combattere laicismo aprono 3mila scuole coraniche in Iran
30 Settembre 2010
di redazione
"Sono tremila le scuole coraniche che hanno iniziato la loro attività di formazione a Teheran. Contiamo di rafforzare l’educazione religiosa degli studenti e presto inaugureremo altre settemila scuole coraniche in tutto il paese". Lo ha detto il vice direttore dell’Istituto Scolastico Nazionale iraniano, Mohammad Boniadi, in un’intervista rilasciata al sito filo-governativo ‘Mehrnews’. Boniadi ha aggiunto che "con l’inizio dell’anno scolastico il governo ci ha dato l’indicazione precisa di impegnarci nella diffusione dei valori islamici nelle scuole".
"Infatti abbiamo ordinato – ha aggiunto Boniadi – ai presidi delle scuole di spingere gli studenti a partecipare alla preghiera collettiva del mezzogiorno in tutte le scuole". Lo scorso novembre il responsabile della sezione studentesca dei basij, Mohammad Saleh Joukar, aveva annunciato l’istituzione di 6mila centri culturali appartenenti al corpo paramilitare dei basij, nelle scuole elementari iraniane. "Il loro scopo – aveva precisato Joukar – sarà quello di divulgare i valori islamici e rivoluzionari alle nuove generazioni".
Negli ultimi anni si registra un progressivo allontanamento dei giovani dalla religione islamica e una nuova tendenza ad avere idee di stampo laico-secolari oppure a convertirsi ad altre religioni quali il zoroastrismo, il cristianesimo e la fede bahài. Questa laicizzazione può essere riscontrata in Arabia Saudita, che non ha nulla in contrario se alla cassa di un supermercato o uno sportello bancario vi è una donna invece di un uomo, a patto che indossi abiti sobri.
È questa l’indicazione fornita dal governo del regno ultraconservatore che ha invitato le cassiere ad evitare abiti provocanti sul posto di lavoro e di tenere le dovute distanze da colleghi e clienti uomini. Il governo non ha in programma nuove leggi che vietino alle donne di lavorare come cassiere, ha detto Hattab Al Anzi, portavoce del ministero del Lavoro citato dalla stampa locale, purché rispettino i regolamenti e le limitazioni previste dalle leggi in vigore. "Le donne possono lavorare dovunque finchè rispetteranno le leggi e le regole" ha aggiunto, sottolineando che "chi vuole fare la cassiera deve stare in una stanza a parte, essere vestita decentemente e occuparsi solo delle clienti donne". L’Arabia Saudita, primo esportatore mondiale di petrolio, è alle prese con un forte problema di disoccupazione (al 10,5% nel 2009), per un totale di oltre 15 milioni d abitanti.