Islam. Rogo Corano, Jones: “Non lo bruceremo né oggi né mai”

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Islam. Rogo Corano, Jones: “Non lo bruceremo né oggi né mai”

11 Settembre 2010

Il pastore Terry Jones ha detto oggi a New York di averci ripensato: non brucerà copie del Corano "né oggi, né mai" ed ha affermato di "avere compiuto la sua missione".

Il pastore della chiesetta della Florida, in una intervista alla NBC, ha detto di non avere alcun appuntamento a New York con l’Imam Faisal Rauf, responsabile del controverso progetto di costruire una moschea nelle vicinanze di Ground Zero.

"Spero comunque di riuscire ugualmente a vederlo", ha detto il pastore nella intervista. Jones aveva annunciato il suo progetto di bruciare copie del Corano nell’anniversario dell’11/9, sollevando una valanga di proteste, per poi dichiarare di avere rinunciato all’iniziativa in cambio della rinuncia dell’Imam a spostare la moschea più lontanto da Ground Zero. Ma l’Imam aveva negato di avere avuto ogni contatto con il pastore.

Jones ha detto oggi alla NBC che l’obiettivo della sua chiesa, che conta una cinquantina di affiliati, era "mettere in evidenza che esiste un elemento dell’Islam che è molto pericoloso e molto radicale". Il pastore ha detto con orgoglio di "essere riuscito a portare a termine questa missione".

La minaccia del reverendo Terry Johns di bruciare le copie del Corano è "un episodio preoccupante, perchè ha dato la scusa a migliaia di estremisti per scatenare di nuovo l’odio contro la società occidentale". Lo ha detto il ministro degli esteri, Franco Frattini, a margine della festa dei giovani del Pdl Atreiu. "Dobbiamo essere chiarissimi – ha aggiunto il ministro – ho detto che bruciare il Corano sarebbe stato un atto irresponsabile, ma qualsiasi atto di violenza come reazione sarebbe ugualmente irresponsabile".

Intanto, nonostante la rinuncia del pastore Terry Jones a bruciare il Corano nel nono anniversario dell’attacco alle Torri Gemelle, in Afghanistan proseguono violente proteste. Quattro manifestanti sono rimasti gravemente feriti quando le forze di sicurezza afghane hanno aperto il fuoco dopo che migliaia di persone avevano cercato di assaltare vari edifici pubblici a Pul-e-Alam, la capitale della provincia di Logor, a 70 chilometri a sud di Kabul. I dimostranti hanno inoltre lanciato pietre agli edifici, tra cui anche il dipartimento per gli affari femminili. Altri scontri si sono verificati nella provincia di Badakhshan, nel nord-est dell’Afghanistan. Proprio qui ieri un dimostrante erano stato ucciso dalla polizia. Migliaia di persone sono scese in piazza in tre diversi distretti della provincia.