Israele. Incendio sul Monte Carmelo, migliora la situazione

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Israele. Incendio sul Monte Carmelo, migliora la situazione

05 Dicembre 2010

Oltre 30 velivoli anti-incendio, inviati da diversi Paesi stranieri, sono in azione oggi nelle operazioni di spegnimento del gigantesco rogo divampato 3 giorni fa sul monte Carmelo, nel nord d’Israele. Lo riferiscono i responsabili dei servizi di emergenza, secondo i quali la situazione appare finalmente in via di miglioramento.

Secondo il comando dei vigili del fuoco israeliani, l’incendio è stato circoscritto in diversi punti, anche se le fiamme non sono ancora del tutto domate. Soccorritori russi, entrati in scena ieri con due grandi Iliushin attrezzati per spegnere il fuoco, hanno espresso la speranza che «nel giro di alcune ore» potrebbero essere fatti progressi decisivi. Determinante si sta rivelando l’aiuto estero. Da quello dei team di pompieri inviati da diversi vari europei e mediorientali, a quello (soprattutto) degli aerei anti-incendio: una flotta a cui contribuisce pure l’Italia e che sarà rafforzata in giornata da un ciclopico 747 Usa equipaggiato per la lotta (anche notturna) agli incendi, messo a disposizione dal presidente Barack Obama.

Il bilancio resta per ora di oltre 40 morti, migliaia di persone evacuate, numerose abitazioni e strutture devastate e oltre 4000 ettari di bosco e riserva naturale bruciati. Ieri la polizia ha fermato due adolescenti in un villaggio druso della zona, accusati d’aver lasciato acceso un falò e innescato per «negligenza» il focolaio principale. I due però si dicono innocenti e la loro comunità sospetta gli inquirenti d’aver voluto trovare un facile "capro espiatorio", mentre la stampa israeliana continua a denunciare le autorità del Paese per le carenze e l’impreparazione rivelate dal dispositivo dei servizi di emergenza nazionale e dalla protezione civile.

A metà mattinata, il governo israeliano si è riunito eccezionalmente a Tirat Carmel, nella zona della catastrofe, per il tradizionale Consiglio dei ministri della domenica e ha deliberato lo stanziamento di una prima tranche di aiuti economici alla popolazione colpita. Il ministero delle Finanze è stato incaricato di mettere a disposizione 60 milioni di shekel (circa 12 milioni di euro) per i primi interventi urgenti di ricostruzione di case e attività economiche danneggiate, da realizzare – è stato promesso – entro sette giorni.

"La situazione è molto migliorata", ha dichiarato il portavoce del servizio anti-incendio e di salvataggio dello Stato ebraico, Yorma Levy, all’agenzia stampa tedesca Dpa. "Non abbiamo ancora un controllo completo – ha precisato – ma netto progresso". "Speriamo di avere pieno controllo del fuoco entro il tramonto", ha aggiunto il portavoce della polizia israeliana Micky Rosenfeld alla Dpa, anche se, ha precisato, "può volerci un’intera settimana per spegnere ovunque le fiamme".

Il portavoce del distretto di polizia di Haifa, Yehuda Maman, inoltre, sempre alla Dpa, ha confermato che l’incendio è iniziato giovedì prima di mezzogiorno, quando due giovani del villaggio druso di Usafiya, situato nel mezzo della foresta del Carmelo, hanno preparato caffè all’aperto e fumato pipe fuori dalla propria casa. "È da lì che è iniziato", ha detto Maman, senza però fornire ulteriori dettagli. Intanto hanno ripreso il lavoro all’alba i 23 aerei antincendio messi a disposizione da vari stati, tra cui l’Italia, inclusi un velivolo russo in grado di trasportare 44.000 litri d’acqua e un Evergreen 747 Usa, con una capacità 80.000 litri. Il bilancio del disastro è di 41 morti, la distruzione di 50 km quadri di terra (oltre il 40% del Carmelo) e di 5 milioni di alberi. Oltre 17.000 persone hanno dovuto abbandonare le proprie case.