Istat. Aumentano i poveri in Italia: oltre 8 milioni, la maggioranza al Sud

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Istat. Aumentano i poveri in Italia: oltre 8 milioni, la maggioranza al Sud

Istat. Aumentano i poveri in Italia: oltre 8 milioni, la maggioranza al Sud

30 Luglio 2009

Aumentano i poveri in Italia secondo i dati diffusi dal Rapporto 2008 dell’Istat sulla povertà. Sono 8.078.000 le persone povere in Italia, pari al 13,6% dell’intera popolazione. Le famiglie che si trovano in condizioni di povertà relativa sono stimate nel 2008 in 2.737.000 (11,3%).

Il fenomeno è maggiormente diffuso al sud (23,8%), dove l’incidenza di povertà relativa è quasi 5 volte superiore a quella del resto del Paese. Ma il dato che più fa preocupare è l’aumento della povertà assoluta, cioè persone che non possono conseguire uno standard di vita minimamente accettabile: 1.126.000 famiglie (4,6%), per un totale di 2.893.000 persone, pari al 4,9% dell’intera popolazione. I nuovi dati segnalano un aumento netto rispetto al 2007: i poveri assoluti erano 975mila famiglie, pari 2,5 milioni di persone (4,1% della popolazione).

Con il Rapporto 2007 l’Istat aveva introdotto una nuova metodologia: la soglia della povertà assoluta viene stimata tenendo conto della spesa mensile minima necessaria per acquisire un determinato paniere di beni e servizi considerati essenziali per vivere. Questa soglia cambia a seconda dell’età, della composizione della famiglia, del luogo di residenza. La soglia di povertà per un nucleo di due componenti è rappresentata dalla spesa media mensile per persona e nel 2008 è risultata pari a 999,67 euro.

L’incidenza di povertà assoluta è rimasta sostanzialmente stabile a livello nazionale, ma è significativamente aumentata al Sud, passando dal 5,8% al 7,9%, contro il 2,9% del Centro e il 3,2% del Nord. La condizione di povertà assoluta peggiora tra le famiglie di 4 componenti, in particolare coppie con 2 figli, soprattutto se minori, tra le famiglie con a capo una persona con licenza media inferiore, con meno di 45 anni o con a capo un lavoratore autonomo. L’incidenza aumenta anche tra le famiglie con almeno un componente alla ricerca di occupazione, mentre un leggero miglioramento si osserva solo tra le famiglie dove si associa la presenza di componenti occupati e di ritirati dal lavoro.