Italia-Usa. Berlusconi vola a Washington: “Nessuna frizione”
13 Giugno 2009
di redazione
"Una visista normale, nessun faccia a faccia di mezz’ora per chiarire posizioni rispettive, ma bensì un’ora piena di colloquio nello studio ovale della Casa Bianca lunedì pomeriggio tra Barack Obama e Silvio Berlusconi", per preparare il G8 e consultarsi su un’ampia serie di temi strategici di mutuo interesse. Alla vigilia del primo faccia a faccia tra il presidente Usa ed il premier italiano, fonti diplomatiche di Palazzo Chigi fanno sapere che l’accoglienza di Berlusconi a Washington non sarà affatto velata da "irritazioni" dell’amministrazione americana, dopo i giudizi sull’America espressi in Italia dal leader libico Muammar Gheddafi.
Tali – si è letto – da irrigidire Obama e spingere la Casa Bianca a mutare unilateralmente l’articolazione del colloquio, con un iniziale "tet a tet" chiarificatore con Berlusconi. Non ci saranno il picchetto d’onore e le 19 salve di cannone esplose da George W. Bush solo otto mesi fa per onorare la visita dell’amico italiano con un cerimoniale di alto profilo ed una accoglienza di solito riservata ai capi di stato e non ai leader di governo. Ma ugualmente si sottolineerà l’amicizia tra i due paesi alleati.
La cifra del rapporto che si va sviluppando con Barack Obama – sottolineano le stesse fonti di Palazzo Chigi – è quella di una forte e pragmatica collaborazione in vista del G8, dove si discuterà di crisi, di un codice di regole per finanza e mercati, sviluppo, crescita globale equilibrata, cambiamenti climatici, non proliferazione nucleare, emergenza idrica ed alimentare, commercio internazionale e governance. A Washington naturalmente – nel quadro della nuova "visione" delle relazioni internazionali dell’amministrazione Usa – si passeranno al vaglio i temi "caldi" internazionali nei tanti teatri di crisi dove l’Italia rivendica un ruolo di primo piano: Afghanistan, Iran, Medio Oriente, Libano, relazioni Est-Ovest, Federazione Russa (dove Obama si recherà immediatamente prima del G8).
Berlusconi esprimerà l’intenzione di rafforzare il ruolo italiano di stabilizzazione a Kabul come in Medio Oriente ed in Libano. Concordanza perfetta ci sarà sulla Turchia: Obama ne sottolinea il ruolo fondamentale di ponte tra Asia ed Europa, Berlusconi da tempo si spende perchè entri in Ue. Il premier italiano ribadirà poi la sua amicizia verso Mosca, con l’auspicio che Obama riprenda, nello spirito degli accordi di Pratica di mare del 2002, il Consiglio Nato-Russia.
Tra i temi in agenda ci sarà certamente l’immigrazione e la richiesta italiana di portare l’argomento all’interesse del Consiglio Europeo. Si parlerà certo della richiesta Usa di accogliere parte dei detenuti del super carcere di Guantanamo, verso la quale Berlusconi ha già espresso una "predisposizione assolutamente positiva", ancor prima dell’accordo europeo. E ancora di Fiat-Cryslere e di altre relazioni economico-commerciali, pur avendo nell’incontro minor peso i rapporti bilaterali rispetto ai temi del G8 e internazionali. Da Palazzo Chigi, citando lo stesso comunicato diramato dalla Casa Bianca per confermare l’appuntamento, si sottolinea "l’interesse reciproco" alla visita, che è dopo quella del premier inglese Gordon Brown la seconda bilaterale ufficialmente ospitata alla Casa Bianca.
Un argomento per chiudere il tema del "mancato incontro", leit motif degli ultimi mesi, tra Berlusconi ed il presidente degli Stati Uniti, che in varie occasioni internazionali ha già incontrato gli altri leader del G8. Berlusconi si fa precedere a Washington da lusinghieri giudizi su Obama, che per il premier italiano "finora non ha sbagliato una sola mossa", "sa impostare le linee strategiche ed è anche un tattico", "è veramente una grande e bellissima sorpresa".
La visita sarà forse occasione per provare ad instaurare con il presidente Usa un feeling personale. Il premier italiano sarà a Washington domenica pomeriggio, in una giornata senza impegni ufficiali. Lunedì il colloquio alla Casa Bianca, tra le 16 e le 1 nello studio ovale (piena notta in Italia), poi l’incontro con la Presidente del Congresso Nancy Pelosi, a Capitol Hill.