Italia-Venezuela: D’alema da Chavez per ‘pax petrolifera’
29 Febbraio 2008
di redazione
Massimo D’Alema
sarà oggi a Caracas, dove sono in programma incontri con il
presidente venezuelano Hugo Chavez e il suo ministro degli
Esteri, Nicolas Maduro.
In primo piano, i rapporti
economico-commerciali, e in particolare la presenza dell’Eni nel
paese sudamericano. E’ ormai imminente il termine della
trattativa per l’ingresso del gigante petrolifero italiano nella
ricca fascia dell’Orinoco: l’ad Paolo Scaroni sarà anche lui in
Venezuela insieme a D’Alema, con una missione ai massimi livelli
del Cane a sei zampe.
Fonti della Farnesina confermano la definitiva “chiusura” del
contenzioso fra l’Eni e le autorità del Venezuela a proposito del
giacimento di Dacion nello stato di Anzoatehgui (nazionalizzato
nel 2006), oltre all'”apertura di concrete prospettive per
l’avvio di nuove attività”. L’intesa farà insomma da apripista
all’ingresso del ‘six legged dog’ nell’area dell’Orinoco, in un
momento in cui il petrolio tocca livelli record. Si tratterà di
un duro colpo per gli americani della Exxon, usciti in modo
traumatico dal Venezuela di Chavez con cui hanno in corso un duro
braccio di ferro sulla questione dei risarcimenti.
La missione in Venezuela di D’Alema rientra nell’ambito della
‘ripresa politica’ del governo di centrosinistra nel
subcontinente, dopo la III conferenza Italia-America Latina
ospitata da Roma il 16 ottobre. In quasi due anni alla Farnesina,
D’Alema era stato finora in tre paesi dell’area, fra cui il Perù
che in maggio ospiterà l’importante vertice Ue-America Latina e
Caraibi. Da parte italiana, c’è d’altronde un interesse
particolare nel “dialogo politico” con le autorità bolivariste
per via della nutrita comunità di connazionali presenti in
Venezuela: 300mila con passaporto italiano e addirittura un
milione di discendenti, il cui contributo è molto rilevante in
molti settori dell’economia nazionale, dalla scienza alla
tecnologia al commercio.
Gli italiani in Venezuela sono particolarmente esposti al dramma
dei sequestri di persona a scopo di estorsione, che ha visto
impegnati in questi anni l’Unità di Crisi della Farnesina e
l’ambasciata d’Italia a Caracas, dove da tempo è distaccato un
funzionario di polizia che collabora strettamente con le forze di
sicurezza locali in questi casi. Il fenomeno ha assunto
dimensioni preoccupanti. Dal 2005 ci sono stati oltre 74
connazionali rapiti, di cui cinque sono tuttora in ostaggio.
Con i suoi interlocutori istituzionali, D’Alema discuterà di
tutto questo e dell’incidente di Los Roques del 4 gennaio scorso,
nel quale hanno perso la vita otto italiani, i cui corpi non sono
ancora stati ritrovati. Il titolare della Farnesina, fanno sapere
dal ministero, ribadirà la richiesta di proseguire le ricerche
del relitto dell’aereo che si è inabissato nell’Oceano per venire
incontro alle legittime aspettative delle famiglie.
fonte: APCOM