Jobs Act, come cambia lo Statuto dei Lavoratori (grazie ad Area Popolare)
20 Febbraio 2015
di redazione
“I provvedimenti del Consiglio dei Ministri in materia di lavoro recepiscono ampiamente le proposte di Area Popolare”, dice il senatore Maurizio Sacconi, “con particolare riferimento 1) alla applicazione del superamento dell’art.18 anche ai licenziamenti collettivi e alle ipotesi di trasformazione dei contratti a termine e di apprendistato; 2) alla definizione certa del confine tra lavoro subordinato e lavoro autonomo così da liberare la partita IVA dai pregiudizi della legge Fornero abrogandone la parte relativa; 3) alla espansione del lavoro accessorio a voucher fino a 7000 euro; 4) al mantenimento del contratto a termine di 36 mesi e del lavoro intermittente; 5) alla ulteriore semplificazione dell’apprendistato istruzione-lavoro; 6) alla flessibilità delle mansioni anche attraverso accordi individuali; 7) alla liceità delle tecnologie di controllo a distanza; 8) alla prima applicazione al lavoro pubblico delle regole del lavoro privato relative alle Cococo dal 2017”.
Secondo Sacconi “ne risulta profondamente cambiato lo Statuto dei Lavoratori per licenziamenti, mansioni e tecnologie, così come viene confermata la legge Biagi che perde solo il lavoro ripartito applicato peraltro a meno di 300 lavoratori. La cancellazione delle collaborazioni coordinate e continuative, ad essa preesistenti, prevede le ampie eccezioni dei settori in cui ci sono accordi sindacali che le regolano come i call center per le telefonate "in uscita", le ricerche di mercato, il recupero crediti. Si ridimensiona la zona grigia della parasubordinazione ma trova maggiore legittimazione il lavoro indipendente con o senza partita IVA, non più oggetto del sospetto di nascondere subordinazione quando il committente è uno solo. Facciamo ora in modo che le nuove regole risultino semplici, certe e certamente applicate anche attraverso il Testo Unico sostitutivo dello Statuto cui il Governo è stato delegato".
“Molte delle misure sul lavoro varate oggi dal consiglio dei ministri portano la firma politica di Area Popolare”, rivendica Gaetano Quagliariello, coordinatore nazionale del Nuovo Centrodestra. “Si tratta – prosegue – di un passo avanti che modifica profondamente lo Statuto dei Lavoratori, conferma la legge Biagi e corregge la legge Fornero dando uguale dignità al lavoratore subordinato e a quello autonomo. Questo provvedimento ci ripaga delle difficoltà di uno sforzo riformista che impone mediazioni e comporta attacchi e impopolarità. Un grazie a Maurizio Sacconi – conclude – che si è fatto carico di questo fardello senza mai risparmiarsi”.
“Le misure varate oggi dal governo sul Jobs act e più in generale sulla concorrenza confermano l’importante lavoro portato avanti all’interno della maggioranza da Area popolare”, dichiara il presidente del gruppo al Senato di Area popolare Ncd-Udc, Renato Schifani. “Per quanto riguarda il Jobs Act, rispetto al quale va dato atto a Maurizio Sacconi di aver svolto un lavoro infaticabile e prezioso, si è andati lungo la strada auspicata da noi e cioé quella di varare un provvedimento che superasse le rigidità e le incertezze della precedente normativa, favorendo le assunzioni e quindi l’occupazione stessa”.
Secondo la capogruppo di Ncd alla Camera, Nunzia De Girolamo, “Più Biagi meno Fornero. Potremmo sintetizzare così le misure sul Jobs Act varate oggi dal Consiglio dei ministri. L’impronta dell’azione politica di Area Popolare, e di Sacconi in particolare, è stata determinante per consentire pari dignità a tutti i lavoratori. Un risultato storico che favorirà il mercato del lavoro e le assunzioni: se riparte l’occupazione, riparte il Paese”.
"I decreti attuativi del Jobs Act rappresentano l’imprinting riformatore del Governo sostenuto con forza dall’Udc insieme a Ncd", commenta il vicesegretario vicario Udc Antonio De Poli. "Come ha analizzato ieri l’Ocse le riforme, se realizzate, faranno crescere l’Italia. Andiamo avanti con determinazione nel percorso riformatore e nella realizzazione concreta delle riforme che non possono rimanere sulla carta ma che si traducono cosi’ in realtà tangibile”.
Secondo le senatrici del gruppo di Area popolare Ncd-Udc, Laura Bianconi e Federica Chiavaroli, "Cesare Damiano sostiene che il governo sul Jobs act ha sbagliato, la Cgil parla di politiche assurde, la sinistra radicale afferma che con il Jobs act il licenziamento diventa un diritto. La dimostrazione che da oggi lo Statuto dei lavoratori è veramente cambiato. In meglio. Grazie ad Area popolare e Maurizio Sacconi".