Kosovo. Elezioni, secondo gli exit poll il partito democratico è in testa
12 Dicembre 2010
di redazione
Il Partito democratico del Kosovo (PdK) del premier Hashim Thaci avrebbe vinto le prime elezioni legislative del dopo-indipendenza, stando all’unico exit poll diffuso in serata dall’Istituto di ricerche demoscopiche Gani Bobi, ma tale risultato viene contestato dai rappresentanti di tutti gli altri partiti, che affermano di voler attendere i dati ufficiali della commissione elettorale.
Il voto odierno, che è stato boicottato in massa nel nord a maggioranza serba, ha fatto al tempo stesso registrare una affluenza molto sostenuta dei serbi delle enclavi a sud del fiume Ibar, lasciando ben sperare per sviluppi positivi nel processo di integrazione e dialogo fra la componente albanese e quella serba. L’affluenza, come riferito dalla commissione elettorale, è stata del 47,80%. Stando ai primi risultati elaborati da Gani Bobi – si è trattato del primo exit poll in assoluto mai diffuso prima in Kosovo – il Partito democratico del Kosovo (Pdk) del premier Thaci avrebbe ottenuto il 31% dei voti, rispetto al 25% che sarebbe andato al secondo maggiore partito del paese, la Lega democratica del Kosovo (Ldk) guidata dal sindaco di Pristina Isa Mustafa. Terzo, sempre secondo i dati di Gani Bobi, sarebbe a sorpresa il movimento nazionalista Vetevendosje (Autodeterminazione) del giovane radicale Albin Kurti, autore, se i dati saranno confermati, di un autentico exploit visto che solo lo scorso giugno Kurti aveva deciso di entrare in politica e partecipare alle elezioni.
A superare lo sbarramento del 5% necessario per entrare in parlamento sarebbero stati inoltre l’Alleanza per il futuro del Kosovo (Aak) dell’ex premier Ramush Haradinaj (sotto processo al Tribunale dell’Aja per crimini di guerra) con il 12,5%, e l’Alleanza per il nuovo Kosovo (Akr) del miliardario Behgjet Pacolli (ex marito della cantante Anna Oxa) con il 6,5% dei consensi. Sotto il 5% invece sarebbero il nuovo partito Fer (Spirito nuovo), una formazione di intellettuali e accademici, al quale sarebbe andato il 4,5%, e la Lega democratica di Dardania (scissionisti dell’Ldk) con il 2,5%. Un ulteriore 2% sarebbe andato agli altri partiti. Mentre il partito di Thaci ha espresso soddisfazione per tali primi risultati, critiche e contestazioni sono giunte da tutte le altre forze politiche, secondo cui l’Istituto Gani Bobi avrebbe creato solo confusione e incertezza.
In tarda serata è atteso un secondo exit poll della rete di ong Democrazia in azione, mentre i primi risultati preliminare ufficiali della commissione elettorale sono attesi nelle prossime 24 ore. L’elemento certamente positivo di queste prime legislative in Kosovo è stata l’affluenza sostenuta della popolazione serba delle enclavi, che non ha seguito l’appello al boicottaggio lanciato dai serbi più radicali e intransigenti del nord. Mentre qui infatti alle urne si è recata una bassissima percentuale di serbi – col record negativo a Mitrovica nord dove ha votato non più di una decina di persone – nelle enclavi i serbi si sono recati in massa a votare. A Partesh, stando alla commissione elettorale, l’affluenza è stata del 46,64%, a Strpce il 48,63%, a Gracanica il 41,38% a Klokot il 38,62%. Percentuali queste superiori a quelle registratesi nelle municipali del novembre 2009.
Un buon segnale in vista del dialogo fra Belgrado e Pristina, che dovrebbe cominciare dopo la formazione dei nuovi organi istituzionali scaturiti dal voto odierno. È probabile che ai serbi, vista l’alta affluenza alle urne, vadano più dei dieci seggi parlamentari che sono loro garantiti dalla costituzione. Le operazioni di voto si sono svolte nella calma e senza incidenti di rilievo. Si sono registrati solo alcuni attacchi a seggi elettorali nelle zone abitate dai serbi, senza tuttavia conseguenze gravi.