La Cia sputa il rospo su venti anni d’attività illegali
22 Giugno 2007
di redazione
Il direttore del Central Intelligence Agency (Cia) Michael V. Hayden ha annunciato ieri l’imminente pubblicazione di documenti scottanti in merito all’attività di controspionaggio dell’intelligence americana tra gli anni ’50 e gli anni ’70.
Il report comprenderà, tra le altre cose, una dettagliata descrizione delle irruzioni e degli appropriamenti indebiti, dell’illegale monitoraggio di lettere provenienti dalla Cina e dall’Urss durante la guerra fredda, della sorveglianza a cui alcuni giornalisti sono stati sottoposti, insomma un compendio di tutti i metodi illegali utilizzati dalla Cia quando la parola d’ordine era “segreto di stato”.
Lo stesso direttore avrebbe ammesso- a margine di una conferenza di storici delle relazioni internazionali- che “il più delle cose pur non essendo lusinghiere, fanno parte della storia della Cia”. Questi documenti sono stati a lungo oggetto di dibattito da parte della stampa Usa che ne chiedeva a gran voce la pubblicazione.
“Spero che questa operazione di trasparenza della Cia possa essere utile anche per capire qualcosa di piu’ sul ruolo dei servizi segreti statunitensi in alcune delle vicende riguardanti la mafia di quegli anni, vicende che sono ancora per larga parte oscure”. Ha commentato Francesco Forgione, il presidente della Commissione Parlamentare Antimafia.