La ‘Ndrangheta con le mani sugli appalti in Lombardia
17 Novembre 2010
di redazione
La Direzione Investigativa Antimafia ha presentato al Parlamento il dossier relativo al primo semestre 2010 in merito alle attività della ‘Ndrangheta. L’organizzazione criminale, attraverso collegamenti con "pubblici amministratori locali" e tecnici del settore edilizio, sarebbe riuscita a pilotare le assegnazioni degli appalti in Lombardia.
Gli investigatori antimafia osservano "come la consolidata presenza in alcune aree provinciali di sodali di storiche famiglie di ‘Ndrangheta, abbia influenzato la vita economica, sociale e politica di quei luoghi". Secondo la Dia le cosche sono state fortemente interessate all’edilizia nel settore degli appalti e come "l’attenzione in questo settore delle compagini criminali si sia lentamente, ma costantemente espansa".
In questo scenario, sostiene la Dia, alcuni personaggi si sarebbero visti assegnare degli appalti grazie al coinvolgimento di amministratori locali e tecnici del settore. Non solo, ma in un altro passo della relazione, la Dia conferma “la progressiva e costante evoluzione della ‘Ndrangheta che, ben radicata da tempo nel territorio, interagisce con gli ambienti imprenditoriali lombardi muovendo su due sostanziali filoni di penetrazione: quelli del consenso e dell’assoggettamento".
"E’ auspicabile – si legge ancora nel testo – un razionale programma di prevenzione, soprattutto in previsione delle opere previste per Expo 2015, che coinvolga non solo le autorità istituzionalmente deputate alla vigilanza, ma anche tutti i soggetti a vario titolo coinvolti nella relativa filiera e che consenta di individuare per tempo eventuali criticità e anomalie ascrivibili alla suindicata realtà". La Dia aggiunge che i settori più appetibili agli ‘ndranghetisti sono quelli della cantieristica e della ‘movimentazione’ dei terreni, nei quali l’organizzazione sembra essere presente e molto attiva con imprese controllate a vario titolo.