Lambro-Po. Dell’Acqua: “Ci sono furbi che stanno scaricando veleni”
01 Marzo 2010
di redazione
Sarebbe riconducibile all’opera di "sciacalli" la presenza di sostanze tossiche rilevate ieri sera nel Po che ha costretto i sindaci di alcuni Comuni polesani, tra cui Porto Tolle, a vietare l’utilizzo di acqua potabile e per scopi alimentari.
Lo ha indicato questa mattina il direttore della sezione Rischi della Protezione Civile nazionale e coordinatore dell’Unità di crisi Nicola Dell’Acqua secondo il quale "la città di Rovigo non è minimamente interessata al fenomeno perchè non pesca dalle falde del Po". Secondo il tecnico in acqua sono state riscontrate tracce di ‘1.2 dicloroetano’ o cloruro di etilene sostanze disinfettanti probabilmente, per Dell’Acqua "liberate da qualche furbetto che ha deciso di approfittare della situazione".
"Le sostanze tossiche rilevate – spiega ancora Dell’Acqua – non c’entrano per nulla con ciò che si è verificato in Lombardia. Stiamo operando con aerei che fotografano la situazione con macchine a raggi infrarossi – conclude – e siamo certi di individuare tutti i furbi che stanno scaricando veleni. Si tratta di autentici sciacalli che buttano di tutto nel Po". I provvedimenti di non potabilità dell’acqua emanati dai sindaci polesani riguardano un comprensorio di circa 10mila persone.