Lampedusa. Facevano prostituire le loro 3 figlie, in manette i genitori
16 Ottobre 2010
di redazione
Vendevano le tre figliolette per pochi euro. Terribile il dramma su cui hanno fatto luce i poliziotti della Sezione di polizia giudiziaria presso la Procura per i minorenni di Palermo che, in collaborazione con gli agenti del commissariato di Porto Empedocle (Agrigento), hanno dato esecuzione a una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del padre di tre bambine e alla misura degli arresti domiciliari a carico della madre e di un altro uomo di 78 anni, conoscente della coppia, con l’accusa per tutti di aver costretto con minaccia e violenza le tre minori a compiere e subire atti sessuali, con l’aggravante di aver commesso il fatto nei confronti di persona minore di 14 anni. Gli episodi sono avvenuti a Lampedusa.
Per i genitori è scattata anche l’accusa di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione: infatti, lasciavano che il 78enne arrestato abusasse delle figlie nella loro casa dietro il pagamento di danaro e le accompagnavano nei pressi del parco giochi o della scuola di Lampedusa facendole prostituire.
Le ordinanze sono state adottate dal gip di Palermo su richiesta del pm. Il padre è stato rinchiuso all’Ucciardone, mentre la madre e l’altro uomo sono stati condotti presso le rispettive abitazioni di Porto Empedocle e Lampedusa. Gia’ dal 2007 il nucleo familiare era sotto la lente dei servizi sociali, tanto che la forte situazione di degrado aveva indotto il Tribunale per i minorenni a provvedere all’inserimento dei minori presso una comunità.
E’ proprio nel corso di alcuni colloqui nella struttura, una delle ragazzine aveva raccontato raccapriccianti episodi di abusi sessuali compiuti da minorenni e maggiorenni a Lampedusa. Alle bambine venivano regalate delle somme di denaro che variavano dai 3 ai 10 euro. Soldi che poi davano ai genitori. La procura per i minorenni di Palermo, informata dei fatti, ha così dato incarico a dei consulenti tecnici di procedere all’audizione delle vittime che hanno confermato il drammatico scenario di violenze e di maltrattamenti.
Genitori non solo sfruttatori della prostituzione delle loro figlie, ma anche responsabili di ricorrenti violenze sessuali (anche di gruppo) in un contesto di sistematici maltrattamenti fisici e di dolorosa omertà di cui portavano addosso i segni; infatti le bimbe venivano picchiate con bastoni e prese a morsi nelle gambe. Un padre seviziatore delle proprie figlie, con il consenso, la complicità e la divertita partecipazione della madre. Le bimbe hanno chiesto ai loro "salvatori" di potere cambiare famiglia.