Lavoro. Confsal lancia campagna sulla sicurezza

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Lavoro. Confsal lancia campagna sulla sicurezza

24 Aprile 2008

Dopo le ultime morti bianche parte la
campagna nazionale per la sicurezza sul lavoro.

L’iniziativa è firmata dalla Confsal (Confederazione Generale dei Sindacati Autonomi dei Lavoratori).

La Confederazione rilancia
infatti la riflessione sul problema della sicurezza e della salute nei luoghi
di lavoro soprattutto al fine di favorire una condotta socialmente
responsabile.

Morire di lavoro è illecito e lavorare per vivere è un diritto, per questo, la
Confederazione promuove sul territorio, fino al 3 maggio 2008, attraverso le
sue strutture regionali e le federazioni aderenti, una campagna informativa sul
Decreto Legislativo 626/94 e sul Testo Unico in materia di tutela della salute
e della sicurezza nei luoghi di lavoro approvato il 1° aprile.

Lo scopo è prendere le distanze da certi ritualismi tipici del 1
maggio che vedono le città tappezzate di manifesti, le piazze occupate per
concerti e comizi dove, a parole, tutti i problemi del lavoro e dei lavoratori
vengono affrontati, denunciati e … risolti.

“Con questa iniziativa possiamo, tra l’altro, dare una piccola ma significativa
risposta a chi tramite stampa e illustri tribune attacca il movimento sindacale
senza, per altro, riconoscere la sua importante funzione sociale e catalogando
i suoi dirigenti come i professionisti del veto e del no”, ha dichiarato il
segretario generale Marco Paolo Nigi.

E ha proseguito: L’occasione è
opportuna per ricordare che è tempo che le controparti, iniziando da
Confindustria, dicano alcuni sì”. Si quindi “alla vigilanza e ai dovuti
investimenti nella sicurezza nei posti di lavoro, per  garantire la salute dei lavoratori”, si “al
rinnovo dei contratti per garantire il potere d’acquisto delle retribuzioni”,
si “all’emersione dal “nero” per assicurare legalità e più entrate per fisco e
previdenza e così riconoscere la dovuta pensione ai prestatori d’opera” e “a
nuove relazioni sindacali nell’ottica dell’inclusione e non dell’esclusione di
importanti parti sociali rappresentati dal sindacalismo autonomo italiano di
cui la Confsal è la massima espressione”.

Nigi ha concluso: “Lanciamo questo
messaggio perché riteniamo che la tutela e la difesa del lavoratore e in primo
luogo la sua incolumità e salute siano valori imprescindibili che il sindacato
deve sempre e comunque tenere nella massima considerazione”.