Le buche di Veltroni
28 Maggio 2007
di redazione
C’è una buca larga e profonda a Corso Vittorio Emanuele (all’altezza del civico 211) a Roma. Per chi non conosce Roma, Corso Vittorio è una delle principali arterie della città, che da Piazza Venezia conduce a Castel Sant’Angelo.
La buca è situata nella corsia preferenziale e costringe quindi autobus, taxi, moto a deviare bruscamente senso di marcia, con conseguenze immaginabili per il traffico e l’incolumità dei cittadini. La buca sta lì da circa 9 mesi, erano i tempi dei fasti della Festa del Cinema di Roma.
Sui giornali, il giorno del silenzio elettorale, il sindaco di Roma ci fa la solita morale e pedagogicamente ci dice che la politica deve essere “sobria e lieve” e il sistema bipolare “civile e non tribale”. Sugli stessi giornali compare una campagna informativa con la quale il Comune di Roma puntigliosamente ci informa che “per strada non diamo più buca” e snocciola dati su presunti interventi di manutenzione.
Alcune domande sorgono spontanee. Ma perché non esiste, a memoria d’uomo, una dichiarazione pubblica del Sindaco Veltroni, ormai al secondo mandato, sui problemi e la qualità della vita nella città di Roma? Ma perché un Comune deve sentire la necessità di spendere centinaia di migliaia di euro per pubblicizzare il fatto che si occupa della manutenzione delle strade? Ve lo immaginate, il sindaco di Parigi, che compra una pagine su Le Monde, per dirci che i cassonetti vengono svuotati una volta al giorno? Ed infine, perché nessuno dice che morire in motorino a sedici anni per una sobria e lieve buca, è incivile e tribale?
(Milton)